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Terremoti o esplosioni, in Piemonte cambia la gestione dell'emergenza: ecco cosa cambia

Nascono le squadre USAR, sono composte da vigili del fuoco e sanitari che verranno addestrati insieme e interverranno insieme

Cambia la gestione dell'emergenza in Piemonte. È stato siglato infatti siglato in Azienda Zero - il nuovo ente regionale che gestisce la sanità piemontese - un accordo che prevede la formazione di squadre di primo intervento integrate composte da vigili del fuoco e operatori sanitari. 

Le squadre saranno di tre tipi in relazione al livello di intervento: livello light, composte da 20 vigili del fuoco e 4 sanitari; livello medio, composte da 38 vigili del fuoco e 6 sanitari; livello alto, composte da 78 vigili del fuoco, 5 medici e 6 infermieri. Le squadre saranno formate in 'tempo di pace' e saranno pronte a intervenire in caso di calamità. 

"È una svolta importantissima nella storia del soccorso tecnico piemontese", spiega Carlo Picco, commissario di Azienda Zero, "per la prima volta e tra le prime regioni in Italia abbiamo costituito una squadra mista operativa che agisce come se fosse una singola istituzione, quindi con il vantaggio di arrivare sul luogo rapidamente e di avere la possibilità di salvare più vite perché non ci sono tempi morti". 

La grande novità è che i sanitari potranno intervenire direttamente sulle macerie e non dovranno attendere che la vittima una volta individuata venga estratta e portata fuori dal contesto. "Parliamo di terremoti, esplosioni, ma anche grandi incidenti ferroviari. Dovunque ci sia da salvare persone che sono impedite autonomamente di uscire da scenari come le macerie", spiega Carlo Dall'Oppio, direttore regionale dei Vigili del Fuoco, "La novità è che in tempo di pace vigili del fuoco e sanitari vengono addestrati assieme. Quando entreranno in uno scenario partiranno assieme e potranno sin da subito entrare all'interno dello scenario. I tempi verranno drasticamente ridotti perché i sanitari sin da subito potranno venire a contatto con la vittima". 

"In questo caso la somma di uno più uno, non fa due, ma tre", conclude Luigi Icardi, assessore regionale alla Sanità, "È un valore aggiunto. Il Piemonte è una regione che fa scuola in questo ambito. Questa unione è utile per dare maggiore forza ai nostri interventi e alla nostra capacità di intervento congiunto". 

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