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Torino, manifestazione in Piazza Vittorio contro il lockdown e il DPCM Conte: "A rischio 5.000 attività in centro città"

Presenti anche le mascherine tricolori

Erano un centinaio i manifestanti che questa sera, domenica 1 novembre, alle 18 circa si sono trovati in Piazza Vittorio per manifestare al motto di "No Lockdown - No DPCM". Tra questi c'era una folta rappresentanza delle cosiddette mascherine tricolori, un gruppo organizzato vicino all'estrema destra. 

La manifestazione è stata pacifica. Unico momento di tensione quando un gruppo di contestatori etichettati come negazionisti hanno interrotto l'intervento di una operatrice socio-sanitaria. Questi chiedevano all'organizzatore Marco Liccione di togliersi la mascherina e lo stesso hanno fatto con gli altri manifestanti che però si sono rifiutati con forza. 

A spiegare i motivi della protesta Sonia Patacchi, commercianti di via Po: "Ci sono i baristi del centro che stanno incassando 60 euro al giorno. Se passa il secondo DPCM dove vengono chiuse le attività commerciali, qua in centro siamo 5.000 attività con 15.000 dipendenti e c'è il rischio che il 70% non riapra a dicembre". 

"Questa volta si fallisce. C'è gente che si è indebitata da marzo a oggi e che non regge più, ha già chiesto soldi agli strozzini. Non confondete questa piazza con lo schifo che è successo lunedì scorso", ha continuato Sonia Petacchi, "Qua in centro ci saranno migliaia di persone a casa. Qua le attività sono a gestione familiare. I bar, parrucchieri, centri estetici, ristoranti erano tutti a norma". 

Da segnalare il malumore dei gestori dei locali di Piazza Vittorio che a causa della manifestazione hanno dovuto chiudere il locale alle 17.00 e non alle 18.00 per la gestione dell'ordine pubblico. 

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