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In Piazza Castello la rabbia delle Partite Iva: "Siamo alla fame. Abbiamo lo Xanax sul comodino"

Manifestazione organizzata da 12 associazioni di categoria

Secondo le forze dell'ordine erano un migliaio circa, loro invece sostengono di essere stati almeno 3.000. Numeri a parte, la fotografia scattata questo pomeriggio, domenica 15 novembre, ritrae una Piazza Castello che non vedevamo così piena da molto tempo. A riempirla commercianti e professionisti di svariati settori. Una manifestazione pacifica e composta durante la quale hanno ribadito le loro richieste a Governo e Regione. 

A organizzare la manifestazione di questo pomeriggio è stata l'Alleanza delle Partite Iva, un coordinamento che racchiude 12 associazioni di categoria: FIPI (Futuro italiano partite Iva), NCC (Noleggio con conducente), AFI (Associazione Fieristi Italiana), GOIA (Gruppo organizzato indipendente Autonomi), AAPICAST (Artisti, Artigiani, Piccoli Imprenditori, Commercianti, Ambulanti, Simpatizzanti Torino), Ambulanti Settimo, Associazione San Mauro Centro, FRI (Associazione civica diretta da avvocati, medici, scienziati, imprenditori, professionisti, artisti), VRPI (Vera Rivolta Partite Iva), Gruppo ‘Tutti in piazza. Torino C’è’, UBAT (Unione Battitori Ambulanti Torinesi). 

“Abbiamo voluto sottoporre un elenco di interventi concreti, per scongiurare il crack. Alcune attività hanno già chiuso, molte sono in sofferenza e altre chiuderanno”, spiega Beba Pucciatti, presidente di Fipi (Futuro Italiano Partite Iva). “Noi siamo per il rispetto delle regole e per la tutela della salute, ma a fianco dei provvedimenti sanitari ci devono essere nell’immediato decisioni che vadano oltre i piccoli rimborsi sinora effettuati e che siano strutturali. Per questo vorremmo essere ascoltati dallo Stato e ragionare con la Regione affinché possa fare da tramite con il Governo per trovare soluzioni che non mettano ko i professionisti e le piccole imprese”, prosegue Pucciatti. 

"La nostra protesta è anche in nome di tutti quegli imprenditori che si sono impiccati nel silenzio generale. Noi le consideriamo morti sul lavoro. Non devono passare come un trafiletto", spiega Beba Pucciatti, "Alla Crocetta, zona molto ricca di Torino, arrivano già i pacchi alimentari. Siamo alla fame. Abbiamo lo Xanax sul tavolino e lavoriamo 12 o 14 ore al giorno". 

Dito puntato ovviamente contro il Governo: "Hanno messo contro le categorie. Stanno innescando un antagonismo sociale e non va bene. Siamo tutti appartenenti allo stesso settore. Al Governo diciamo che c'è di nuovo un bonus per monopattini e biciclette, forse avrebbero dovuto destinarlo a cose più utili". 

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