Il green pass come le leggi razziali: la protesta shock nel Giorno della Memoria
Un pomeriggio di tensione davanti al Rettorato
Una bandiera di Israele sulle spalle con scritte sopra due date il 1938 e il 2022. Il 1938 è l'anno di divulgazione delle leggi razziali in Italia, il 2022 l'anno dell'obbligo del green pass. L'accostamento è di quelli che fanno discutere, a maggior ragione se fatto oggi, giovedì 27 gennaio, che cade la ricorrenza del Giorno della Memoria.
Tutto accade davanti al Rettorato dell'Università di Torino in via Verdi dove un gruppo di studenti nella serata di ieri, mercoledì 26 gennaio, ha occupato l'Aula Magna per protestare contro l'obbligo del green pass per accedere agli spazi universitari.
Nel pomeriggio l'Università decide di chiudere i portono del Rettorato e di concedere l'ingresso solo a insegnanti e studenti con il green pass. Gli occupanti rimangono dentro, ma sui social e sulle chat di messaggeria corre la notizia. Tanto che un gruppo di no green pass legati al movimento che ogni sabato manifesta in piazza Castello decide di recarsi in Rettorato portando cibo e acqua.
Per loro però la porta resta chiusa e dopo quasi due ore vanno all'attacco della polizia ed è in questo momento che paragonano le leggi razziali al green pass. Sul posto è arrivato anche Ugo Mattei, giurista legato al movimento no green pass.