Vi ricordate quando Giorgia Meloni quattro anni fa fece intendere che una volta arrivata al Governo avrebbe sostituito il direttore del Museo Egizio di Torino? All'epoca le parole, scritte nero su bianco in un comunicato, erano queste: "Stiano tranquilli il direttore Greco e gli estensori dell'anacronistico appello: una volta al governo Fratelli d'Italia realizzerà uno dei punti qualificanti del proprio programma culturale che prevede uno spoil system automatico al cambio del Ministro della Cultura per tutti i ruoli di nomina, in modo da garantire la trasparenza e il merito, non l'appartenenza ideologica".

All'epoca la discussione nacque dopo una promozione fatta dal Museo Egizio a favore dei visitatori in lungua araba. 

Non è dato sapere se nel programma delle elezioni politiche 2022 Fratelli d'Italia abbia confermato il punto presente in quelle del 2018, ma adesso al Governo Giorgia Meloni c'è e ricoprirà un ruolo da protagonista assoluta. Cosa ne sarà di Greco? Molto probabilmente rimarrà al suo posto e a confermarlo è la stessa presidente della Fondazione Museo Egizio, Evelina Christillin. 

"Questo non è un museo statale, noi siamo una fondazione pubblico-privata dove il ministero della cultura non mette contributi", spiega la Christillin, "Abbiamo un consiglio di amministrazione, una presidente pro tempore, un direttore che è Christian e siamo fiduciosi di andare avanti così. I nostri risultati sono sotto gli occhi di tutti. Sono assolutamente fiduciosa e auguro buon lavoro a chi verrà". 

Anche lo stesso Greco non è per nulla preoccupato: "I migliori auguri alla Premier in pectore. Tutti dobbiamo fare le congratulazioni a chi è stato scelto e augurarci il miglior lavoro possibile per il Paese. Il voto è stato chiarissimo e le auguro buon lavoro. Spero di incontrarla", ha detto e poi ha aggiunto, "Non sono preoccupato. Io lavoro da otto anni al servizio del Paese e dei cittadini. Il museo è di tutti".