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È morto Ezio Bosso, il suo discorso al Parlamento europeo: "L'Europa è un'orchestra. La musica abbatte i confini"

Aveva 48 anni

Ezio Bosso è morto. L'amatissimo pianista di 48 anni anni, nato a Torino il 13 settembre del 1971, si è spento. Dal 2011 era affetto da una malattia neurologica e lo scorso settembre aveva annunciato che non si sarebbe più esibito in pubblico. 

Le ultime sue parole nei giorni scorsi quando durante la quarantena aveva detto di avere voglia di abbracciare i propri amici: "Di natura sono timido, riservato, e con il corpo ho un approccio particolare. Non abbraccio chiunque, solo chi amo. Sempre avvolgendo l’altro totalmente. Questa astinenza forzata mi pesa". Fino all'ultimo ha lavorato alla sua musica. 

Nelle immagini il discorso che nel giugno del 2018 tenne al Parlamento europeo. Parole piene di passione e commozione, attraverso le quali raccontava di come la musica possa essere uno strumento per unire i popoli. 

"Noi che dedichiamo la nostra vita alla musica sin da piccoli frequentiamo germano-austriaci, francesi o tedeschi. Non c'è un confine, la musica non è solo un linguaggio, è una forma di trascendenza", diceva dentro l'aula del Parlamento europeo, "La musica è la nostra vera radice di europei ed è quella che fa eliminare ogni confine. L'Europa è un'orchestra a cui rivolgersi. La musica ci insegna la cosa più importante, ad ascoltare e ad ascoltarci. Un grande musicista non è che chi suona più forte ma chi ascolta e da lì i problemi diventano opportunità". 

Un luogo di Torino intitolato a Ezio Bosso

Intanto l'amministrazione comunale di Torino sta pensando di intitolare un luogo della città al pianista. La sindaca ha infatti chiesto al presidente del Consiglio comunale di comunicare ai Capigruppo consiliari del consiglio comunale e ai membri della commissione Toponomistica di individuare un luogo della città da intitolare a Ezio Bosso.

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