Al Green pass la CGIL preferisce l'obbligo vaccinale. Landini da Torino: "Abbiamo posto il tema 6 mesi fa"
Il leader della CGIL a Torino per preparare la manifestazione del 27 novembre
Un lockdown differenziato per i non vaccinati? Meglio l'obbligo vaccinale. A sostenerlo è Maurizio Landini, il segretario generale della CGIL, che questa mattina, lunedì 22 novembre, era a Torino per un'assemblea generale con i lavoratori di Iren, Smat, Amiat e Italgas sul tema delle richieste che i sindacati in modo unitario fanno al Governo in vista dell'approvazione della legge di bilancio.
"Noi sei mesi fa avevamo posto il tema di andare verso un obbligo vaccinale da costruire e realizzare", spiega Landini al termine dell'assemblea, "Dopo 6 mesi vedo che c'è chi si sta svegliando e rendendosi conto che è un tema: per quanto ci riguarda quella è la strada da affrontare con serietà e mi sembra che l'argomento stia venendo fuori in tutta Europa".
Landini dunque è netto, al green pass differenziato è meglio l'obbligo vaccinale: "Io non sono contro a nulla", spiega il segretario della CGIL che poi specifica, "Noi pensiamo che se fosse stata affrontata da tutti questa discussione sei mesi fa, guardando anche ai problemi di formazione e informazione, forse saremmo stati in una situazione leggermente diversa".
Il tema però, specifica Landini, non può diventare uno strumento di distrazione: "Non voglio fare polemica né mettermi a fare una discussione oggi vorrei che si parlasse di come si crea lavoro, su come si combatte la precarietà, su come si riforma il fisco e le pensioni. Non vorrei che il Green pass tornasse a essere uno strumento di distrazione, anziché affrontare in modo serio i temi dentro la legge di bilancio".
Il 27 novembre si terrà una manifestazione regionale convocata da CGIL, CISL e UIL su fisco, pensioni, lavoro e welfare. La manifestazione si terrà a Torino in piazza Castello.