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Torino, Flash Mob contro l'Agenzia delle Entrate: "Ci sono partite iva disperate che pensano al suicidio"

Manifestazione organizzata da 4 associazioni

Oltre la categoria ci sono le persone, quelle che da oltre un anno stanno combattendo giorno dopo giorno contro la crisi economica che ha colpito i loro settori. C'è chi ha dovuto chiudere il proprio bar perché ha reputato più conveniente fare la dipendente e che ora si trova a dover fronteggiare con le tasse arretrate da pagare; c'è chi invece la serranda non l'ha ancora abbandonata, ma si ritrova senza più clientela. E l'amarezza cresce. 

Dietro un bar, un ristorante, un negozio, uno studio di consulenza di qualisiasi genere c'è dietro una partita iva che corrisponde a un nome, un cognome e una storia professionale. Oggi, mercoledì 17 marzo, una di parte delle partite iva torinesi si sono ritrovate davanti all'Agenzia delle Entrate di via Sidoli 35. 

"Ci sono partite iva che sono disperate nei loro locali e si suicidano", racconta Beba Pucciatti, presidente della FIPI, Futuro Italiano Partite Iva, che insieme ad altre tre associazioni - PIL-Partite Iva Libere Piemonte, Movimento Nazionale Italiano, Amici d’Italia - ha organizzato la manifestazione. Una manifestazione per rivendicare i propri diritti. 

"Tutti devono pagare le tasse, ma gli oneri fiscali ai quali siamo soggetti sono troppo importanti. Il 72% tra oneri nazionali e regionali. È impossibile avere un socio come lo Stato che ti vessa con una bulimia fiscale. Chiediamo un congelamento del pregresso, non uno spostamento delle scadenze. Se non abbiamo i soldi per pagarli fino a ora, non possiamo pagarle al 31 luglio. Respingiamo al mittente la rottamazione delle cartelle fino a 5.000 euro perché non risolve il problema. Vogliamo maggiore attenzione. Se avessimo una pressione fiscale equa e per scaglioni, tutti sarebbero disposti a pagare le tasse. More e sanzioni sono spaventose", continua Beba Pucciatti, presidente della FIPI. 

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