Torino, in piazza i lavoratori del 'reddito di cittadinanza': in Piemonte a rischio 176 posti da navigator
Il loro ruolo a stretto legame con il reddito di cittadinanza
Sono scesi in piazza questa mattina, martedì 9 febbraio, i navigator piemontesi. Chiedono il rinnovo del contratto di lavoro e la stabilizzazione. In Piemonte a rischio 176 posti di lavoro. A organizzare il presidio le sigle sindacali Nidil-Cgil, Felsa-Cisl e Uiltemp-Uil Piemonte.
Chiedono di non essere abbandonati, visto la forte incertezza sul loro ruolo. A pesare anche l'incertezza sul reddito di cittadinanza, anche se loro chiedono di non essere legati a quel provvedimento legislativo: "Il reddito di cittadinanza non è una politica attiva per il lavoro".
“Noi non solo lavoriamo, ma troviamo lavoro agli altri”, dicono i tutor. “Siamo qui per sostenere una figura importante soprattutto in questo periodo storico - spiega Cristina Picchioldi segretaria regionale di Felsa-Cisl - Serve la professionalità dei navigator per allinearci a livello europeo per quanto riguarda il mondo del lavoro”.
“Nonostante l’emergenza sanitaria il 23-30% delle persone seguite hanno firmato un patto di lavoro - aggiunge Annamaria D’Angelo segretaria regionale di Uiltemp-Uil - segno che la figura funziona e sostiene le persone in difficoltà”.
Non preoccupa il nuovo governo “Bisogna staccare la figura dal reddito di cittadinanza - evidenzia Lucia Santangelo segretaria regionale di Nidil-Cgil - e potenziare i centri di impiego, rafforzare i servizi pubblici al lavoro. Anpal non deve solo prorogare i contratti fino ad aprile 2022, ma questi lavoratori devono diventare un importante risorsa in un’ottica complessiva di riforma del lavoro”. Una delegazione è stata ricevuta dal prefetto Claudio Palomba.