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La nuova vita di Gabriele Defilippi, l'intervista: "Ero a un bivio. Ho pensato di farla finita"

Dice di essersi trovato davanti a un bivio: da una parte il suicidio, dall'altra l'esigenza di voltare pagina e cambiare. Per farlo ha deciso di studiare, prima ha preso il diploma e poi si è iscritto all'Università. Scienze Politiche per la precisione. 

A parlare con i giornalisti è Gabriele Defilippi, il ragazzo che tre anni fa ha ucciso Gloria Rosboch. L'occasione è il convegno per celebrare i 20 anni del Polo Universitario dentro la Casa Circondariale Lo Russo e Cutugno di Torino. 

"Grazie al carcere ho calato la maschera. Prima c'era un Gabriele istrionico e narciso, adesso quando vedo la gente non penso più di fare del male" - dice parlando ai cronisti. Poi l'accenno più toccante, quello durante il quale sembra pure commuoversi - "Dovrei chiedere scusa ai familiari della professoressa Rosboch. Io credo che anche tutto questo sia legato a lei. Io voglio dare un senso costruttivo a questa esperienza costruttiva. È di questo che avevo bisogno io". 

 "Tutti i giorni si fanno i conti con la propria coscienza. Non voglio ricostruire una vita basata sull'illecito. Voglio un futuro migliore e pulito. Credo che il carcere ti faccia riflettere e ti dia la possibilità di rapportarti con il mondo che ti circonda essendo te stesso. Non mi aspetto che le mie scuse vengano accettate, ma credo che il modo migliore per dare un senso alle mie scuse sia fare vedere un Gabriele diverso. Quanto tutto questo mi pesa lo so solo io".

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