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Assalto No Tav in Valle di Susa: fiamme sulla cancellata del cantiere. Cinque denunciati

Ricca (Lega): "Chi non condanna è complice"

Ennesima notte di passione in Valle di Susa quella di oggi, lunedì 20 luglio 2020. I militanti No Tav che sono in presidio fisso a Venaus sono tornati al confine del cantiere di Chiomonte e hanno appiccato un incendio contro la cancellata in corrispondenza dei lavori di allargamento. 

La polizia ha identificato cinque manifestanti, tutti attivisti del centro sociale Askatasuna, che sono stati denunciati per incendio doloso, violazione di un provvedimento dell'autorità e multati per la violazione delle norme regionali sui fuochi appiccati in aree boschive. Si tratta del terzo attacco al cantiere nel fine settimana. 

Pronta la reazione di Fabrizio Ricca, assessore regionale ed esponente della Lega, che dichiara: "Ogni raduno No Tav è una garanzia di violenza contro le forze dell’ordine e assalti con pietre e bombe carta contro il cantiere dell’alta velocità. Una chiara strategia di violenze che si ripete costantemente e trova, anche nella politica, numerosi solidali sempre pronti a minimizzare la furia criminale che si abbatta contro gli uomini e le donne in divisa che prestano servizio in valle. Dobbiamo partire dal presupposto che chi non condanna questi assalti è un complice degli assalti stessi. La Tav si farà, si mettano tutti l’animo in pace. Le azioni di guerriglia, intanto, vanno perseguire penalmente con durezza".

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