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Ucraina, in Piemonte oltre 2.000 profughi: la maggior parte accolti in famiglia

Ai bambini verrà garantita la continuità scolastica

In Piemonte sono arrivati oltre duemila profughi ucraini, a confermare il dato è il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio. Di questi la maggioranza è ospitata in contesti familiari, una piccola parte invece è entrata nel sistema di accoglienza regionale. "Una grande maggioranza è arrivata con il meccanismo dell'ospitalità familiare, che noi attraverso il nostro portale stiamo facendo emergere, per cui chi ospita un ucraino è tenuto a comunicarlo a carabinieri o polizia e a chiamare i numeri predisposti dei servizi sanitari per fare tampone e vaccinazione. Una minoranza è invece all'interno delle strutture come i Cas delle prefetture o le strutture regionali". ha spiegato Cirio. 

Cirio ha detto di aver incontrato tutti i prefetti che hanno concluso o stanno concludendo le procedure di evidenza pubblica per ampliare l'offerta di accoglienza. "Il sistema è molto ben rodato in Piemonte, pur con le difficoltà di un'affluenza e di un esodo che è diverso rispetto alle altre volte".

La Regione ha avviato un'interlocuzione con l'ufficio scolastico regionale per garantire l'inserimento scolastico ai bambini e alle bambine: "L'ufficio scolastico regionale dovrà dare le indicazioni di dettaglio ai presidi, perché sono loro che hanno nell'autonomia scolastica la potenzialità di decidere. Bisogna stabilire dei meccanismi uguali per tutti. Abbiamo già scuole a Novara e a Torino che hanno già accolto i bambini, è la sensibilità del singolo preside che lo ha permesso".

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