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La battaglia di Giuseppe Conte per salvare il reddito di cittadinanza: a Torino incontra i percettori

La tappa torinese è la seconda di un tour durante il quale il leader del Movimento 5 Stelle sta incontrando i percettori del reddito di cittadinanza

È un Giuseppe Conte agguerrito quello che nella mattinata di oggi - mercoledì 7 dicembre - a Torino ha difeso a spada tratta il reddito di cittadinanza. Lo ha fatto davanti alle telecamere, ma anche davanti ad alcuni percettori del sussidio che si sono presentati in piazzale Ferruccio Parri dopo la visita che l'ex presidente del Consiglio dei ministri ha fatto agli asili notturni Umberto I. 

"C'è la volontà di smantellare il reddito di cittadinanza e di andare contro alle persone più bisognose", ha esordito il leader del Movimento 5 Stelle, "e la volontà di introdurre un precariato selvaggio nel settore alberghiero, turistico, domestico, agricolo e così via. Non ci si preoccupa delle persone che hanno paghe da fame. Del salario minimo neanche a parlarne. È un mondo sotto sopra". 

Conte ha avviato in questi giorni un personalissimo tour dell'Italia per incontrare i percettori del reddito di cittadinanza. È stato a Roma, questa mattina a Torino e poi a Milano. Cosa le stanno raccontando queste persone? "I percettori del reddito di cittadinanza che ho incontrato si meravigliano che la politica volga la testa dall'altra parte. Che non capisca che un sistema di protezione sociale non significa assistenzialismo. Sono loro i primi che rivendicano dignità sociale. Sono i primi che chiedono lavoro, ma ditemi voi in questa manovra finanziaria quale sia una misura per nuovi investimenti, di rilancio dell'economia, che nasca per creare maggiore occupazione. È una manovra che ci sta portando in recessione".

La logica del ragionamento di Conte è semplice:il lavoro non c'è, alcune misure come il superbonus che hanno creato occupazione vengono cancellate - dice Conte - e se in più viene tolto il reddito di cittadinanza, come fanno i poveri a sopravvivere? 

Il nodo però rimane quello dell'imperfezione del reddito di cittadinanza: come si può migliorare? "Noi abbiamo fatto proposte per migliorare il reddito di cittadinanza e le politiche attive del lavoro. Lì bisogna migliorare perché è un processo riformatore che richiede tempo, risorse ed energie. Bisogna mettere in collegamento l'agenzia nazionale per il lavoro, i centri per l'impiego e le agenzie private. Abbiamo detto al Governo che siamo disponibili a sederci a un tavolo per migliorare le politiche attive, ma il risultato è che si svuole smantellare il reddito di cittadinanza. È un percorso irragionevole". 

Infine un ultima stoccata a Meloni e alla manovra: "Questa manovra non offre alcuna prospettiva di crescita. Zero investimenti e accompagna il Paese in recessione. È una manovra nel segno dell'austerity e la cosa ci sorprende molto perché avevamo sentito sempre Meloni preannunciare politiche espansive e dire che con lei sarebbe finita la pacchia in Europa. Mi sembra che la pacchia sia finita per l'Italia. Sta attuando una politica recessiva, regressiva e questo fa male al Paese". 

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