"Torino non è seconda a nessuno", così l'ex Procuratore di Torino, Gian Carlo Caselli, sulla candidatura della città a ospitare la sede dell'Autorità europea antiriciclaggio. Comune di Torino e Regione Piemonte hanno infatti trasmesso formalmente al Governo il dossier di candidatura. Torino se la dovrà vedere con Milano, Palermo, Roma, Venezia, Napoli, e, all'estero, Varsavia e Berlino.  

"Torino anche dal punto di vista della legalità è al centro di tutto ciò che è avvenuto in Italia per quanto riguarda terrorismo, mafia e le lotte per i diritti democratici e civili", ha detto Caselli che ha vestito i panni del testimonial della candidatura, "Torino è davvero la prima della classe da qualunque punto di vista la si può considerare e ha tutte le carte in regola per vincere questa competizione. Non è seconda a nessuno. Ospitare questa autority significa posti di lavoro e una grossa e importante risorsa. Grasso che cola per la nostra città".

L'ex Procuratore di Torino ha poi commentato il caso Cospito: "Dai tempi del terrorismo e della mafia siamo abituati agli attacchi alla magistratura. Oggi anche dalle frange più violente della galassia anarchica. Il problema è complesso e articolato e mi sembra che ci si stia muovendo nella direzione giusta, in particolare senza toccare, e questo è essenziale, il 41 bis per i mafiosi. Si può discutere per chi non è mafioso, ma per i mafiosi deve rimanere assolutamente fermo. È stata ed è una carta vincente, rinunciarvi sarebbe follia". 

Vede analogie con il passato? "Le analogia si possono sempre trovare, ma il problema è se il passato può tornare. Io ritengo che il passato è passato, quel che sta succedendo non è motivo di rassicurazione, ma di preoccupazione. Il passato brigatista e terrorista, secondo me e spero di non sbagliarmi, è passato".