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Torino, scontro a distanza sui figli delle coppie gay: il racconto delle due manifestazioni | VIDEO

Botta e risposta tra chi vorrebbe che i figli delle coppie omogenitoriali avessero gli stessi diritti degli altri e chi invece vede in questa proposta un abominio

E anche questa volta non si sono parlati, ma a distanza di poche centinaia di metri si sono lanciati messaggi contrastanti. A Torino questa mattina - venerdì 12 maggio - è andato in scena uno scontro sulla pelle dei bambini tra chi vorrebbe che i figli delle coppie omogenitoriali avessero gli stessi diritti degli altri e chi invece vede in questa proposta un abominio. 

Da una parte, al Teatro Carignano, i 300 sindaci che hanno aderito alla manifestazione 'Le città per i diritti' organizzata dal sindaco Stefano Lo Russo; dall'altra un flash mob organizzato dalla destra vicina a Fratelli d'Italia e dall'associazione Pro Vita. 

La destra - che in mattinata è stata criticata con asprezza anche da Francesca Pascale, ex deputata di Forza Italia ed ex moglie di Silvio Berlusconi - ha accusato i sindaci di trattare i bambini come se fossero dei prodotti. Per farlo si sono affidati alla comunicazione: in piazza hanno portato alcuni carrelli della spesa con dentro diversi bambolotti, ognuno con un codice a barre. 

"Siamo qui per difendere i diritti dei bambini che sono attaccati dai sindaci che compiono illegalmente le trascrizioni dei figli avuti all'estero con la pratica dell'utero in affitto", spiega Jacopo Coghe dei Pro Vita, "Stanno certificando un capriccio di adulti che acquistano bambini. I bambini non sono una merce che possono essere comprati al prezzo di 50.000 o 100.000 euro. Un vero business che i sindaci stanno certificando". 

Accusa rimandata al mittente dagli stessi sindaci: "Non è una discussione sulla legge 40. Una certa destra usa questo argomento per impedire una discussione che è quella di dare certezza giuridica ai figli delle coppie omogenitoriali e soprattutto aprire al matrimonio egualitario che permetterebbe l'adozione anche alle coppie omosessuali", spiega Lo Russo, "Parlare di gestazione per altri è fumo lanciato nel dibattito politico per evitare di discutere delle cose vere come quelle che affrontiamo oggi". 

"Il centro destra è totalmente assente oggi ma mi sarebbe piaciuto che i partiti della maggioranza fossero qui ad ascoltare l’appello dei sindaci, che non sono tutti dello stesso colore politico, e Giorgia Meloni aprisse un confronto per approvare subito una legge che tuteli i bambini alla nascita", spiega Alessandro Zan del PD, "C’è però un patto politico tra Giorgia Meloni e Orban e l’Europa più omofoba, a questo punto non ci stupiamo che non solo non ci sia alcuna volontà di riconoscere ma addirittura ci sia un’azione politica per rendere impossibile la vita di queste persone". 

La stoccata finale arriva da Chiara Appendino, ex sindaca di Torino che oggi non è voluto mancare all'appuntamento:  "Quello che sta facendo la destra è più grave, qua non si sta discutendo dell'utero in affitto. È vietato in Italia. Devono aprire gli occhi, guardare questi bambini in faccia e assumersi la responsabilità del fatto che sono discriminati. Giorgia Meloni è donna, madre e cristiana: lo sia anche con questi bambini". 

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