rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024

Il dramma di una famiglia: "Casa nostra allagata a causa dei tombini sporchi, il Comune paghi i danni"

"E adesso chi ci paga i danni?"

"E adesso chi ci paga i danni?". È questa la domanda che da una settimana si stanno ponendo e stanno ponendo al Comune i componenti della famiglia Longo. Pian terreno, tavernette e cantine delle loro abitazioni sono state allagate a causa delle intense piogge della scorsa settimana, o meglio a loro avviso, a causa del fatto che sulla loro via ci sono pochi tombini, sono inadeguati e sporchi. 

Se è vero dunque che l'acquazzone del 17 agosto è stato violento, è anche vero che i tombini della città non sempre sono puliti a tal punto da consentire un adeguato deflusso dell'acqua piovana. Succede così che le strade diventano un fiume in piena che, come capitato alla famiglia Longo, invade cortili, case e cantine. 

La famiglia Longo abita da 60 anni in via Calabria. Alcuni alloggi sono occupati da loro, mentre altri sono in affitto. I danni dell'acquazzone loro al momento non li hanno neppure calcolati, si sono semplicemente rimboccati le maniche e hanno cominciato a ripulire casa. Prima hanno svuotato le abitazioni dai mobili che hanno dovuto buttare, poi hanno sgomberato i pavimenti dal fango e infine hanno cominciato a ritinteggiare i muri. Tutto nella più totale indifferenza delle istituzioni. 

Il Comune, raccontanto, avrebbe detto loro di pagari i lavori facendo ricorso al bonus 110%, quello messo a disposizione dal Governo per le ristrutturazioni. Loro su un punto però vogliono essere chiari: "Chiederemo i danni all'amministrazione perché quel che è accaduto non è causa nostra". A una settimana di distanza i tombini sono ancora sporchi. Questa notte, 24 agosto, a causa delle piogge che si sono abbattute sulla città intorno alle 2 i componenti della famiglia hanno presidiato la via e il deflusso dell'acqua a bordo strada. 

Si parla di

Video popolari

Il dramma di una famiglia: "Casa nostra allagata a causa dei tombini sporchi, il Comune paghi i danni"

TorinoToday è in caricamento