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Museo Egizio, i conti non tornano. Christillin: "Il bilancio 2020 sarà un bagno di sangue. Lo Stato ci aiuti"

Persi 34.000 euro al giorno

Il Museo Egizio di Torino domani, martedì 2 giugno riaprirà, ma sul futuro pesa l'incertezza del danno economico di questi mesi di chiusura forzata. A lanciare l'allarme è Evelina Christillin, presidente della Fondazione Museo Antichità Egizie. 

"I due mesi di chiusura hanno pesato tantissimo perché noi abbiamo perso circa 34.000 euro al giorno, i conti si fanno in fretta. Noi in questo periodo abbiamo anticipato il Fondo Integrativo di Solidarietà al nostro personale. Sono in FIS da 9 settimane e forse si potranno prolungare, ma stiamo anticipando tutto noi", dice la Christillin. Danni economici che possono essere quantificati nel complesso intorno ai 5 milioni di euro. 

"Abbiamo avuto un consiglio di amministrazione giovedì scorso dove abbiamo chiuso il bilancio 2019 ancora in utile, certo il 2020 non sarà così. Sarà un bagno di sangue, però cerchiamo di rimanere in piedi, di mantenere tutta la nostra forza lavoro che è il nostro capitale umano e di tentare di andare avanti", continua la presidente della Fondazione Museo Antichità Egizie. 

L'appello senza troppi giri di parole è diretto al Governo: "In cinque anni non abbiamo mai chiesto un euro a nessuno, questa volta dallo Stato ci aspettiamo degli interventi una tantum per ricominciare a camminare con le nostre gambe", conclude la Christillin. 

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