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Torino, in piazza gli esodati del superbonus 110%: "Adesso dormo in garage, hanno bloccato il credito"

Regione e Comune si sono impegnati per tentare di sbloccare la situazione

Sono gli esodati del superbonus 110%, ovvero una parte di quegli italiani che hanno deciso di cogliere l'opportunità messa in campo dal Governo Conte per effettuare alcuni lavori di riqualificazione delle proprie abitazioni, ma che a un certo punto si sono trovati vittime del meccanismo che avrebbe dovuto garantire loro la copertura dei lavori. 

È il caso per esempio del signor Gianluigi Barbero che ha deciso di sfruttare il superbonus per rifare l'impianto di riscaldamento della propria abitazione: "Ho la casa metà distrutta perché non ho i soldi per continuare i lavori. Ho speso 50.000 euro per efficientare la casa, pensavo anche di contribuire a diminuire le emissioni, di fare una cosa degna di essere seguita, e invece gli anticipi sono stati consumati, le banche hanno bloccato il recupero dei crediti e io adesso vivo in un garage con la mia famiglia". 

In Piemonte sono circa 50.000 famiglie e 20.000 imprese colpite dallo stesso problema del signor Barbero. A rappresentarli l'associazione Esodati del Superbonus che questa mattina - giovedì 13 luglio - si è riunita in presidio in piazza Castello: "Chiediamo al Governo di riconoscere le necessarie proroghe per avere il tempo di completare i cantieri e cedere i crediti del 2022, e di rassicurare il mercato dei crediti, per consentirne la circolazione. Chiediamo agli Enti Locali di sostenere la circolazione dei crediti, favorendo l’incontro tra chi cede crediti (committenti, imprese e professionisti) e chi può acquistarli (aziende del territorio e società partecipate), tramite l’intermediazione finanziaria delle banche".

L'impegno di Regione e Comune

Un primo passo per tentare di risolvere il loro problema lo hanno fatto Regione Piemonte e Comune. In piazza Castello infatti questa mattina vi è stato un incontro tra gli esodati e Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, Gianna Pentenero, assessora del Comune di Torino, Andrea Tronzano, assessore della Regione Piemonte, e alcuni consiglieri regionali. 

"Con Finpiemonte stileremo la lista delle società partecipate in Piemonte che per capire con loro che quota di risorse possiamo attribuire e se sono nelle condizioni di poterle acquistare", ha spiegato Cirio, "La seconda cosa che ci siamo impegnati a fare è una moral suasion su Roma per la proroga delle scadenze di settembre e dicembre. Infine nell'emendamento di bilancio della Regione prevederemo risorse per aiutare i Comuni che fanno uno sconto alle imprese che hanno i lavori bloccati per quanto riguarda l'occupazione del suolo pubblico". 

"È un problema che riguarda tutti ed è forte la preoccupazione per il destino di questi cittadini e delle loro imprese", commenta l'assessora Gianna Pentenero che in mattinata a palazzo Civico ha incontrato una delegazione, "abbiamo ascoltato la preoccupazione di questi imprenditori soprattutto piccoli che oggi si trovano in forte difficoltà. Perdere queste imprese vuol dire impoverire il tessuto produttivo cittadino e regionale. Oggi dobbiamo promuovere un'azione di sistema che punti a sanare per la maggior quota parte possibile i fondi che queste imprese non stanno incassando. I nodi dei crediti che sono fermi e diventano una zavorra devono essere discussi insieme alle associazioni datoriali, insieme alle banche, all'Abi, alla Regione e tutti i soggetti possono mettere in campo azioni positive per le centinaia di famiglie coinvolte in questa crisi".

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