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Emergenza sfratti, 5.000 famiglie rischiano la casa: situazione aggravata da pandemia e guerra

I sindacati chiedono un incontro con la Regione Piemonte

In Piemonte si stima che 5.000 famiglie siano a rischio sfratto perché non si possono permettere di pagare l'affitto, ma la stima, sostengono i sindacati degli inquilino, potrebbe essere al ribasso. A incidere le nuove emergenze, dai due anni di pandemia fino ai rincari su beni alimentari ed energetici dovuti alla guerra in Ucraina. "Se la politica girerà la testa dall'altra parte senza avanzare azioni concrete, si dimostrerà latitante su un problema sociale che rischia di diventare di ordine pubblico", sostengono i sindacati che questa mattina, lunedì 21 marzo, erano in presidio davanti al consiglio regionale. 

Per parlare con loro e fissare la data di un incontro è scesa in strada anche Chiara Caucino, assessora alla politiche per la casa della Regione Piemonte. "La Regione ha poca attenzione per questo problema perché le famiglie rischiano di non poter pagare e rimanere sfrattati",spiega Gianni Baratta della Sicet Cisl, "Le case popolari non sono sufficienti e il privato ha costi non sostenibili e in più c'è l'aumento delle bollette. È un problema serissimo". 

"Abbbiamo fatto una stima, a mio avviso prudenziale, di 5.000/6.000 famiglie a rischio in PIemonte", continua Sergio Contini, della Sunia Cgil, "In molte realtà le spese del teleriscaldamento sono aumentate del 60%. Sono destinate a aumentare le spese per l'energia elettrica e quelle condominiali, tutto questo inciderà sulle famiglie quindi noi stiamo cercando di definire iniziative anche con le associazioni dei consumatori". 

"Chiediamo un tavolo Regione, Prefettura, Comune e parti sociali per programmare l'uscita scadenziata delle famiglie sotto sfratto e chiediamo a livello nazionale risorse per fare fronte a questi sfratti per dare speranza a queste famiglie", concclude Domenico Paoli dell'Uniat Uil. 

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