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Dopo lo sciopero della fame Ruggero vince la battaglia: dal marciapiede spiega le sue ragioni alla Regione

Si è tenuto il consiglio regionale aperto sull'emergenza climatica

Seduto per terra sul marciapiede lastricato di via Dellala, con il portatile sulle ginocchia e le cuffie in testa. Così Ruggero Reina è intervenuto durante il consiglio regionale straordinario e aperto sul tema dell'emergenza climatica. Un consiglio regionale per lui particolarmente sentito perché è stato concesso e convocato dopo una sua protesta: per otto giorno ha portato avanti uno sciopero della fame in piazza Castello davanti al palazzo della Regione Piemonte. 

"È una vittoria però in realtà lo considero un fallimento perché un consiglio regionale che si dica aperto è stato ottenuto dopo uno sciopero di otto giorni", spiega Ruggero Reina che poi aggiunge, "Oggi hanno bloccato una manifestazione autorizzata per impedirci di poter esprimere in massa il nostro disappunto". Il riferimento è alle forze dell'ordine che in un primo momento sono state schierate a chiusura di via Alfieri, impedendo ai manifestanti di sistemarsi davanti al portone di ingresso del consiglio regionale. 

Una situazione che è stata risolta prima delle 9.30 quando le forze dell'ordine hanno aperto la via e i manifestanti hanno potuto montare un monitor davanti al consiglio regionale dal quale hanno trasmesso lo streaming del consiglio regionale. 

"Attendiamo di vedere se verranno approvati ordini del giorno che vanno nella direzione che proponiamo", spiega Reina, "Gli stessi funzionari della Regione denunciano l'immobilità su questi temi dell'attuale Giunta regionale. Questo non è un capriccio degli ambientalisti e non riguarda più gli ambientalisti. Questa è una delle strategie per marginalizzare la questione climatica, farla passare come una questione legata a una nicchia. Si parla invece di lotta per la sopravvivenza con ricadute sul sistema democratico, economico e sociale". 

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