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Torino, cumuli di immondizia per strada a San Salvario: "Le ecoisole non funzionano, portano degrado e tolgono parcheggi"

Questione discussa anche in Comune

Le nuove ecoisole per la raccolta dei rifiuti a commercianti e residenti di San Salvario non piacciono. Da quando sono state poste denunciano un vistoso aumento di rifiuti abbandonati per strada e una vistosa riduzione dei parcheggi. Il tema questa settimana è arrivato anche in Sala Rossa durante l'ultima seduta del consiglio comunale. 

A farsi portavoce del disagio è Fabrizio Fasano, dell'associazione residenti e commercianti di via Baretti. I problemi nascono alcune settimane fa quando i vecchi bidoni dell'immondizia vengono sostituiti con le nuove ecoisole che funzionano grazie a una tessera che viene consegnata residenti o commercianti. Chi deve buttare la spazzatura in primo luogo deve avere dunque la tessera - dettaglio non banale - e poi dovrà, una volta riconosciuto dal sistema elettronico, aprire il bidone pigiando con il piede sul pedale. 

Quali sono i problemi che avete segnalato? "Le bocche sono molto piccole e quindi gli stessi sacchi che andiamo a buttare devono essere ridotti al minimo e per chi, come me, ha un'attività è un problema. Inoltre molti residenti non hanno ancora la tessera e spesso le ecoisole non funzionano perché o la tessera ha malfunzionamenti o resta bloccata l'apertura della stazione". A queste si aggiungono le problematiche subite dagli anziani che spesso hanno difficoltà ad aprire il cassonetto a causa del pedale, in alcuni casi fare pressione con il piede e rimanere in equilibrio può essere complesso soprattutto per esempio per chi utilizza un bastone. 

Quali sono le conseguenze di questa situazione? "Come si può vedere dalla documentazione fotografica che abbiamo, molti rifiuti vengono posizionati fuori dall'ecoisola e non vengono messi all'interno dei cassonetti. Anche i passaggi per il prelievo non sono molti e quando i cassoni sono pieni il rifiuto viene posizionato all'esterno". Tutto questo a San Salvario, cuore della movida torinese che presto potrebbe tornare a popolarsi di ragazzi e ragazze per le strade. Gente che acquista bevande o streetfood, consuma spesso in strada e produce rifiuti che non saprà più dove buttare. 

Non solo però, perché Fasano denuncia anche la riduzione dei parcheggi in strada: "I parcheggi si riducono perché i bidoni di prima erano generalmente posizionati vicino ai portoni. Un problema che si somma alle problematiche legate alla pedonalizzazione di corso Marconi, i lavori del teleriscaldamento sulle dorsali Baretti o sulle vie di collegamento con corso Marconi". 

Cosa chiedete? "Chiediamo semplicemente di tornare ai vecchi bidoni con la possibilità di avere dentro i cortili le postazioni per umido, carta, vetro e plastica. Questa situazione è insostenibile in un momento in cui l'utenza non è numericamente importante come lo dovrebbe diventare quando la situazione del covid si andrà risolvendo".  

Sul tema è intervenuta anche Federica Scanderebech, consigliera comunale di Forza Italia, che ha annunciato una mozione: “Molti ristoratori non hanno ancora riaperto le loro attività e potrebbero non essere in possesso delle tessere, diverse studentesse e studenti non hanno ancora ricevuto dai propri locatori le tessere, a loro si sommano altri disagi di una sperimentazione di cui il quartiere non è ancora allineato. Presenteremo una mozione per chiedere che queste ecoisole rimangano aperte almeno per ancora un periodo, onde evitare accumuli di immondizia in un luogo dove con le riaperture ci sarà un alta concentrazione di persone”. 

Settimana prossima dovrebbe esserci un sopralluogo dell'assessore all'Ambiente del Comune di Torino, Alberto Unia. 

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