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Per non fallire ha trasformato il nuovo Disco Club in un mini-market: "Non volevo uscirne sconfitto"

Il Diabolik Disco Club è stato aperto solo per 15 giorni, poi il lockdown

Solo quindici giorni. Due settimane durante le quali Marco Cassarà è passato dalla gioia di aver realizzato un piccolo sogno, all'incubo di dover affrontare la prima grossa crisi economica del suo locale appena aperto.

È il 23 febbraio quando in via Dante Di Nanni a Torino viene inaugurato un nuovo circolo privato, il Diabolik Disco Club. Si tratta di un piccolo localino gestito da Marco Cassarà un giovane imprenditore al quale poche settimane prima è nata anche una figlia. Tutto gira nel migliore dei modi, ma nonostante questo Marco decide di stringere i denti e di non abbandonare il suo lavoro di corriere espresso. Una decisione che solo due settimane dopo risulterà essere vincente. 

Passano quindi giorni infatti e l'8 marzo scatta il primo lockdown che chiuderà le porte del Diabolik Disco Club. "Prima del lockdown sono riuscito a fare due serate senza restrizioni e dopo ho organizzato ancora un paio di serate a norma con le restrizioni imposte, ma nulla di che", racconta Marco. 

Scatta così la decisione di tentare il tutto per tutto: "Ho deciso di riconvertire il disco club in un market perché altrimenti sarei affondato. Quando ho visto che sotto i 250 metri quadri non serve licenza per vendere alimentari confezionati ho deciso di provarci. Tanto ormai stavo affondando", continua Marco, "Non siamo decollati, ma andiamo benino. Ammortizzo le spese. Inoltre oltre a questo disco club faccio anche il corriere espresso che è un modo per parare le spese del locale. Sono a tempo indeterminato da anni ed è un lavoro che non lascerò mai". 

"Nel futuro qui vedo un cocktail bar tenuto aperto dalla mattina alla sera, ma vediamo come andrà la situazione della pandemia. Non mi piaceva uscirne sconfitto e ho voluto cavarmela diversamente. Quest'anno non lo dimenticherò mai, il 29 gennaio è nata mia figlia. È iniziato come un anno bello è sta finendo meno bene, ma andiamo verso il meglio. Si spera. Al 2021 chiedo che da marzo si sblocchi qualcosa, ma dipende dalla situazione sanitaria", conclude Marco. 

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