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Martedì, 19 Marzo 2024

Amazon, 900 dipendenti di Torrazza Piemonte non entrano in azienda: "Salute e sicurezza non tutelate"

La denuncia dei sindacati: "L'azienda pensa al profitto"

"Nel nostro Paese c'è un'emergenza sanitaria in corso e non è possibile che delle aziende facciano finta di nulla e aumentino i loro profitti, bisogna salvaguardare la salute e la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini", a dirlo è Teresa Bovino, segretaria generale della Filt CGIL Torino, commentando la decisione dei lavoratori della sede di Amazon di Torrazza Piemonte di non presentarsi al lavoro.

A sospendere l'attività lavorativa sono stati il 50% dei lavoratori dell'azienda che ha una platea di 1.800 dipendenti: "Siamo di fronte a lavoratori che sono consapevoli di quel che può accadere in questi assembramenti in azienda. L'azienda ritiene di continuare nella sua produzione che consiste nel vendere merci che non sono indispensabili", commenta la sindacalista. 

Il problema è duplice, da una parte la vendita di prodotti che non sono indispensabili e dall'altra la sicurezza dei lavoratori: "I lavoratori hanno sospeso l'attività e quindi non sono andati al lavoro perché ritengono che non ci siano le condizioni di salute e sicurezza per lavorare. Tutti i lavoratori dei trasporti sono disponibili ad andare a lavorare, ma a patto che siano merci indispensabili: farmaci, alimenti, benzine e quel che serve agli ospedali", continua la sindacalista. 

"La sospensione dell'attività durerà fino a quando Amazon non ridurrà le sue produzioni, non metterà in vendita solamente i prodotti indispensabili e non si adeguerà alla tragedia che sta vivendo il nostro Paese. Parliamo del 50% di 1.800 lavoratori che hanno sospeso l'attività. Poi c'è e ci sarà una questione di salvaguardia del reddito delle persone. Noi all'azienda diciamo, se sei nelle condizioni di ridurre la tua attività, attiva gli ammortizzatori sociali", conclude Teresa Bovino, segretaria generale della Filt CGIL Torino.

La posizione di Amazon

L'azienda intanto fa sapere che il centro di Distribuzione di Torrazza Piemonte è operativo: "Sin dal primo momento, abbiamo lavorato a stretto contatto con le autorità locali per rispondere in modo proattivo alla situazione di emergenza, continuando a garantire il nostro servizio ai clienti e preservando allo stesso tempo la salute di tutti i nostri dipendenti. In quest’ottica abbiamo introdotto una serie di misure preventive in tutti i nostri centri logistici per salvaguardare i nostri dipendenti: abbiamo aumentato le operazioni di pulizia dei centri, introdotto la distanza di sicurezza minima e richiesto ai corrieri di restare a distanza dai clienti quando effettuano le consegne", fanno sapere dall'azienda.

"La salute dei nostri dipendenti rappresenta la nostra priorità ed è estremamente importante che rimanga a casa chiunque non si sente bene o vive insieme a persone che hanno avuto la febbre nelle ultime 24 ore. Per supportare al meglio le nostre persone durante questo periodo abbiamo aumentato la nostra disponibilità in termini di permessi retribuiti e stiamo permettendo alle persone di usufruire delle ferie in base alle necessità", continua la nota dell'azienda.

L'azienda poi precisa che a partire da sabato scorso ha smesso temporaneamente di accettare ordini su alcuni prodotti non di prima necessità su Amazon.it: "Questa decisione consente ai nostri dipendenti dei centri di distribuzione di focalizzarsi sulla ricezione e spedizione dei prodotti di cui i clienti hanno più bisogno in questo momento. I clienti possono ancora ordinare molti di questi prodotti dai partner di vendita che effettuano direttamente le spedizioni. Comprendiamo che questo è un cambiamento per i nostri partner di vendita che utilizzano la Logistica di Amazon e apprezziamo la loro comprensione in questo momento in cui diamo priorità ai prodotti di cui i clienti hanno più bisogno".
 

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