C'è spazio anche per un siparietto simpatico nel pomeriggio turbolento di Stefano Lo Russo al Cecchi Point, quando gli viene chiesto di farsi una fotografia con Claudio Marchisio, l'ex giocatore della Juventus la cui candidatura a sindaco di Torino era stata ipotizzata durante la campagna elettorale per le comunali. Il tempo della fotografia e di una stretta di mano tra i due e Stefano Lo Russo, oggetto in quel momento di una dura contestazione, gli dice sorridendo: "tu avevi pensato di fare il sindaco...", lasciando in sospeso il sottointeso. 

Il sottointeso è tutto in quei dieci minuti di protesta contro Lo Russo e il Partito Democratico. I fatti: siamo al Cecchi Point dove deve essere inaugurato un campo da calcio a cinque sponsorizzato da una nota azienda e progettato con il sostegno dell'assocciazione Balon Mundial. Ci sono tanti ospiti eccellenti: Claudio Marchisio, il giornalista Gianluca Di Marzio e i the Jackall; ci sono però anche le istituzioni tra cui diversi assessori e il sindaco. 

Lo Russo arriva intorno alle 15 quando dovrebbe iniziare la festa, ma al posto del taglio del nastro viene appeso dalle finestre di Radio Blackout uno striscione: "Patatine, guerra, debito e povertà - PD, Lo Russo, fuori di qua". È a questo punto che scatta la contestazione da parte di alcuni attivisti che cominciano a urlare contro il sindaco. 

"Il tuo partito appoggia la vendita di armi. Continuare una guerra fratricida. È inutile che parlate di integrazione quando create profughi e povertà". "Mandate i manganelli; daspo urbano; belle le periferie; vieni solo quando c'è la pubblicità". "Promuovi la guerra e fai sorrisi per l'integrazione, ma i nostri immigrati sono rinchiusi nel cpr". "Il tuo partito finanzia i militari in Ucraina". 

Lo Russo fa orecchie da mercante e rimane in mezzo al nuovo campo da calcetto del Cecchi Point, ma lo fa per pochi minuti perché quando dagli altoparlanti della radio viene diffuso un ulteriore messaggio contro di lui decide di andare via per permettere la prosecuzione dell'inaugurazione.