Il comune di Torino aumenta l'Irpef, ma solo a chi guadagna più di 120mila euro all'anno
Caccia anche agli evasori
Dal Governo 70 milioni di euro per ripianare le casse del Comune di Torino, ma a quattro condizioni: tra queste ci sono l'aumento dell'Irpef e la riscossione dei crediti. È quanto previsto dal fondo governativo che è stato pensato per i Comuni capoluogo di città metropolitana che hanno un forte debito.
Quali sono le condizioni che dovrà rispettare la Città? "Come Città di impegnamo nella politica di risanamento dei conti attraverso un contributo di solidarietà che chiederemo ai torinesi più ricchi attraverso un aumento dell'addizionale comunale Irpef sulle fasce di reddito più elevate; a un recupero dell'evasione; una valorizzazione e riorganizzazione del Comune che possa ottimizzare l'efficienza dei servizi andando nell'ottica del risparmio", spiega il sindaco Lo Russo.
Quali sono i cittadini ai quali aumenterà l'Irpef? "Le aliquote Irpef sono state riviste dal Governo attraverso la legge finanziaria. Toccheremo i redditi sopra i 28.000 euro e lo scaglione sopra i 50.000 con un'aliquota modulare. Di fatto però l'effetto sarà solo per i torinesi che hanno redditi sopra i 120.000 euro. Su oltre 600.000 contribuenti avranno un aumento poco meno di 10.000 torinesi".
L'aliquota Irpef aumenterà dello 0,15% per i torinesi che hanno un reddito superiore ai 28.000 euro e fino a 50.000 euro; per i torinesi che hanno un reddito superiore ai 50.000 euro aumenterà dello 0,25%. Nei fatti però chi ha un reddito fino a 120.000 euro non dovrà pagare nulla, mentre chi ha un reddito per esempio di 120.000 euro pagherà circa 30 euro l'anno.
Caccia anche agli evasori. Si stima che a Torino il 45% di chi riceve una multa non la paga e il 92% di questi non si mette in regola neppure una volta arrivata la riscossione di credito. Per poter ottenere i 70 milioni di euro la Città dovrà ridurre sostanzialmente anche questo buco a bilancio e dovrà dare la caccia ai furbetti della multa.
Verranno garantite le assunzioni che avevate promesso? "Garantiremo le assunzioni, oltre 1.000, che metteremo in campo nei prossimi anni. Questo accordo ci permette di partire con la ristrutturazione di questo ente con una solidità finanziaria che ci consentirà di attuare il nostro piano di Governo".
Non era scontato neppure che la Città non fosse costretta a vendere ulteriori pezze delle proprie partecipate, ma anche questo pericolo sembra scampato: "Ci impegnamo a non dismettere il patrimonio. Un ulteriore elemento significativo anche alla luce delle polemiche degli anni scorsi. Non c'è intenzione di dismettere quote di GTT o ulteriori quote di Iren o di Trm. Questo è un elemento ulteriore che rafforza la forza di questo accordo perché avremo la possibilità di immaginare che queste aziende possano rappresentare fattore di sviluppo del territorio. Attori che possono costruire occasioni di lavoro e sviluppo. Un risultato che non era scontato".