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Traffico illecito di rifiuti, 11 indagati: cospargevano compost non trattato su terreni agricoli tra Torinese, Astigiano e Cuneese

Avevano un profitto di 1.500.000 di euro

Traffico illecito di rifiuti. È questa l'accusa che viene mossa nei confronti di undici persone che avrebbero versato compost per agricoltura non trattato con tracce di mercuri, idrocarburi e salmonella incompatibili con la produzione agricola. Il compost sarebbe stato versato in terreni presenti sulle province di Torino, Cuneo e Asti. Da una prima stima il profitto illecito ammonterebbe a un milione e mezzo di euro. 

Il modus operandi è semplice. I militari si sono concentrati sulle attività di una ditta cuneese, la “Olmo Bruno srl” di Magliano Alfieri. A dare il via all'indagine le segnalazioni di cittadini e articoli di giornale che nel 2019 lamentavano odori molesti nelle vicinanze della ditta o dei terreni oggetto di spandimento. 

La ditta a partire da fanghi di impianti di depurazione di acque reflue produce compost per uso agricolo, ma le indagini dei carabinieri forestali hanno appurato che i rifiuti non venivano sottoposti ai cicli di lavorazione previsti (non inferiori a 90 giorni per abbatterne la carica microbica, gli odori molesti ed il potenziale inquinante).

È stato appurato dai carabinieri che dopo l’ingresso nell’impianto di trattamento i rifiuti venivano distribuiti in campo tal quali, senza alcun trattamento e miscelazione col verde, abbattendo i costi gestionali ed incrementando i quantitativi gestiti. Il milione di euro e mezzo di profitto è dato dal fatto che l'azienda riceveva un compenso di 7/10 euro a tonnellata di materiale trattato. 

In totale sono state effettuate perquisizioni su 18 obiettivi tra sedi aziendali, 2 laboratori chimici (di cui uno in provincia di Torino) e dimore private, nonché posti sotto sequestro penale, l’intera area aziendale (2 ettari circa e due capannoni) e circa 40 ettari di terreni agricoli e/o incolti, ubicati nelle province di Asti, Cuneo e Torino (già inseriti in richieste di contributi pubblici per l’agricoltura) su cui è stato osservato lo spandimento illecito di “falso compost”. Eseguite infine per gli 11 indagati le misure cautelari degli arresti domiciliari e dell’obbligo di firma, disposte dal GIP.

Il principale reato al momento contestato è quello di traffico illecito ed organizzato di ingenti quantitativi di rifiuti

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