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Ciclofucina, la scommessa della Cgil per sindacalizzare i riders e informarli dei loro diritti

I fattorini potranno riparare i loro mezzi e conoscere i loro diritti

La CGIL si apre ai Riders, o meglio dedica interamente a loro uno spazio all'interno della camera del lavoro del sindacato che si trova in via Pedrotti a Torino. Si chiama Ciclofucina Riders CGIL e sarà un luogo dove due volte a settimana i fattorini impiegati dalle principali azienda di consegna a domicilio potranno portare le proprie biciclette a riparare, potranno imparare a farlo da soli e soprattutto potranno informarsi su quelli che sono i loro diritti di lavoratori. 

"Oggi le lavoratrici e i lavoratori non si trovano più nelle fabbriche tradizionali, ma per la strada e in altri luoghi dove noi vorremmo riuscire ad arrivare" - ha detto Enrica Valfrè segretaria della CGIL torinese. 

"I riders potranno venire qua e utilizzare lo spazio per riparare la bicicletta. Inoltre ci sarà una persona che insegnerà loro a fare manutenzione alla loro bici. Auspichiamo che questo spazio diventi autogestito e che quindi questi lavoratori diventino poi riferimento per altri lavoratori" - racconta Lucia Santangelo, segretaria del NIDIL CGIL Torino. 

Il NIDIL CGIL è la categoria che segue i lavoratori precari, chi lavora in collaborazioni precarie. "La Ciclofucina ci permette di ragionare sul lavoro che cambia. La fucina non solo come un lavoro novecentesco, ma anche come la possibilità di creare qualcosa di nuovo. Questa possibilità c'è quando si raccolgono le istanze sul territorio, ci si confronta con i lavoratori e si da gambe a uno spazio che risponde a bisogni concreti. Una delle caratteristiche dei riders è quella di non avere uno spazio dove trovarsi e confrontare sulle istanze da portare avanti" - ha concluso Lucia Santangelo, segretaria del NIDIL CGIL Torino. 

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