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"L'inquinamento di Torino ha danneggiato nostro figlio", una famiglia chiede i danni alla Regione Piemonte

Presentata causa civile in tribunale che potrebbe aprire un precedente, l'ente è stato citato in quanto responsabile della qualità dell'aria

È stata avviata ieri, giovedì 17 novembre 2022, in tribunale a Torino un’azione legale civile contro la Regione Piemonte, in quanto ente ritenuto responsabile della qualità dell'aria, da parte di una famiglia che ritiene che il loro bambino di sei anni sia stato danneggiato dall'esposizione all'inquinamento della città. La coppia ora si è trasferita in campagna. "Fin dal concepimento - si spiega nell'istanza - il bambino è stato esposto ai livelli di inquinamento elevati e spesso fuorilegge di Torino e, a partire dai primi mesi di vita, ha iniziato ad avere gravi problemi di salute, in particolare ai polmoni". Gli avvocati che rappresentano la famiglia sono Giuseppe Civale, Luigi Gili e Marino Careglio: nel caso vincessero, la Regione dovrebbe pagare un indennizzo. La prima udienza deve tenersi ad almeno 90 giorni dall’inizio dell’azione legale.

“Casa nostra era in un quartiere estremamente trafficato - racconta Chiara, la mamma del bambino (il papà preferisce non rivelare il suo nome) -. Anche l’asilo di mio figlio. E io, ogni mattina, avevo l’impressione di avvelenarlo. Respirare aria pulita e sana è un diritto di tutti, in tutta Italia. Dobbiamo rivendicarlo insieme. Ho intrapreso questa azione legale per mio figlio, per me e per tutte le altre persone, che non sempre sono consapevoli di questo enorme problema. Non voglio che altri bambini siano costretti a passare quel che è toccato a mio figlio". L'avvocato Civale aggiunge: "Il diritto a respirare aria pulita è un diritto inviolabile espressione dei diritti costituzionali alla vita, alla salute, all’ambiente. Anzi, proprio la tutela dell’ambiente è stata espressamente riconosciuta dalla Costituzione come esplicito obiettivo nell’interesse delle future generazioni. Le istituzioni hanno il dovere di agire". 

Nel 2022 Torino ha già ampiamente superato la soglia prevista dalla legge di 35 giorni con una media giornaliera del livello di PM10 superiore ai 50 microgrammi per metro cubo. Secondo il rapporto Mal’aria di Legambiente, a inizio ottobre, Torino era la peggiore città d’Italia con già 69 sforamenti. Secondo Is Global, inoltre, è la terza città più inquinata d’Europa a per i livelli di biossido di azoto (No2). La nostra città è anche una delle aree interessate dalle tre procedure di infrazione aperte dall'Unione Europea contro l'Italia per i livelli eccessivi di inquinamento atmosferico.

“Torino continua ad essere una delle città con la peggiore qualità dell'aria d'Italia - sostiene Roberto Mezzalama, presidente del comitato Torino Respira, che appoggia la causa della famiglia insieme all'organizzazione di diritto ambientale ClientEarth - ed è importante che sia anche un laboratorio per tentare di combattere l'inquinamento atmosferico. Il comitato ha messo a disposizione i suoi dati e la sua esperienza legale a sostegno della sua causa. Le ragioni di Chiara sono quelle di moltissimi genitori torinesi e di altre grandi città italiane, preoccupati per la salute dei propri figli e delle proprie figlie”.

A Torino è in corso un’indagine penale della magistratura partita da un esposto effettuato nel 2017 dal comitato Torino Respira. Il reato ipotizzato per il quale si procede è quello di inquinamento ambientale. Fra gli indagati del procedimento figurano l’attuale presidente della Regione Alberto Cirio, il suo predecessore Sergio Chiamparino, gli ex sindaci Piero Fassino e Chiara Appendino.

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