Ex Embraco, la rabbia dei lavoratori contro il Governo: "Mettiamo Chiellini al ministero, farebbe una figura migliore"
Domani incontro decisivo
Siamo oltre la delusione. Adesso prima di tutto c'è la rabbia e la paura di rimanere senza un posto di lavoro. I lavoratori della ex Embraco di Riva di Chieri sono a nove giorni dal licenziamento e domani - mercoledì 14 luglio - per loro potrebbe essere un giorno decisivo perché ci sarà al Ministero del Lavoro l'incontro per la proroga della cassa integrazione.
"Siamo oltre la delusione", spiega Ugo Bolognesi della FIOM, "Se la politica non risolve i problemi ci chiediamo a cosa serve. Cosa serve Giorgetti al Governo, a questo punto mettiamo Chiellini al Governo forse fa più bella figura. Abbiamo vinto il campionato Europeo di calcio, adesso non possiamo perdere il campionato del lavoro. La stessa attenzione che si da allo sport si deve dare al lavoro".
"Ci aspettavamo che il consiglio regionale si riunisse visto che è martedì ed è una giornata lavorativa", dice Ugo Bolognesi della FIOM, "Sappiamo che hanno avuto molto lavoro da fare sul gioco d'azzardo, ma pretendiamo la stessa attenzione per i lavoratori. Devono dare una risposta a 391 famiglie che rischiano il 22 febbraio di rientrare tra i disoccupati".
"Domani ci sarà un incontro al Ministero del Lavoro per definire la proroga della cassa integrazione. Il problema però non si risolve spostando la data di licenziamento al 31 dicembre", conclude Ugo Bolognesi, della FIOM Torino, "Si deve affrontare un minuto dopo la concessione degli ammortizzatori sociali il piano di reidustrializzazione. Ci devono spiegare perché Italcomp è finito nel cestino e quale altra soluzione intendono adottare per salvare i posti di lavoro".
Tavolo di crisi
Intanto alle 12 di questa mattina - martedì 13 luglio - si è tenuto il Tavolo di crisi convocato dall'assessorato al Lavoro della Regione Piemonte. A presiederlo l'assessora Elena Chiorino; erano presenti diversi consiglieri regionali, i sindacati, alcuni lavoratori, l'assessore al Commercio del Comune di Torino Alberto Sacco e l'arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia.