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Mercoledì, 24 Aprile 2024

Aeroporto di Torino, la nazionalizzazione di Alitalia mette in crisi i lavoratori che protestano: video

Tavolo regionale la vigilia di Natale. Fabrizio Ricca: "La situazione dei lavoratori è drammatica"

"Dato che si tratta dell'aeroporto di Torino, noi stiamo facendo un investimento importante e che teniamo alle persone che ci lavorano dentro vogliamo intervenire in maniera diretta", a dirlo è Fabrizio Ricca, assessore alla Sicurezza della Regione Piemonte, a margine della manifestazione che si è tenuta questa mattina, martedì 22 dicembre, in Piazza Castello. A presidiare la sede regionale sono stati lavoratori dell'Aviapartner, che in totale sono una cinquantina sullo scalo torinese e che si occupano di servizi a terra. 

Per il 24 dicembre, la vigilia di Natale, la Regione ha convocato un tavolo con l'azienda: "Chiederemo alla società e ai sindacati di sedersi e di capire quali sono le intenzioni dell'azienda e chiederemo le risposte che non arrivano ai dipendenti. Se le situazioni sono quelle che ci hanno raccontato questa mattina, sono drammatiche. Il nostro investimento sulla Regione Piemonte è importante e vogliamo fare in modo che tutte le persone che ci lavorano dentro siano tutelate", ha concluso Ricca. 

"La nazionalizzazione di Alitalia non tiene conto della società fornitrice dei servizi aeroportuali sullo scalo di Torino e del personale dipendente. Infatti la Compagnia, nel diminuire le frequenze sullo scalo, produce fortissime preoccupazioni, presenti e future, sui livelli occupazionali e retributivi degli operatori, impiegati nei servizi a terra. Inoltre Aviapartner agisce come fornitore unico nelle attività indicate, azienda che negli anni si è contraddistinta nel mantenere relazioni sindacali provocatorie e discutibili", scrivono i sindacati in una nota.

"In termini generici c'è un problema legato ad Alitalia e al rilancio della compagnia. Nella realtà dei fatti questa potrebbe risultare una mini compagnia con ricadute su Caselle", spiega Hyari Toneatto della CGIL, "Chiediamo di sensibilizzare il Governo al fine di impegnarsi in maniera fattiva alla costruzione di questa nuova compagnia". 

"Si tratta di lavoratori che fanno servizi a terra come scarico e carico dei bagagli, posizionamento delle scalette, segnalazione per il rifornimento del carburante. Siamo passati da circa 12 voli al giorno a 5 e adesso 2 e non garantiamo nemmeno il collegamento quotidiano su Roma con Alitalia", conclude Hyari Toneatto della CGIL. 

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