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Io 'pupazzara' di Torino sul palco con i Coldplay: "Ma il grande sogno erano i Muppets"

Sul palco ha lavorato insieme a Emanuele Buganza, Piero Marcelli, Marta Indra di Giulio, Simona Randazzo durante le date di Napoli e Milano del tour

Catapultata da un giorno all'altro dal proprio studio di Torino al palco del tour italiano dei Coldplay. È quel che è successo a Carolina Khoury, attrice e 'pupazzara' - come ama definirsi lei - torinese che, insieme ad altri quattro artisti, ha dato vita ai mitici Muppet durante i concerti di Napoli e Milano. 

"Non avrei mai pensato di finire sul palco dei Coldplay", racconta Carolina, "Tra l'altro il giorno in cui mi hanno confermato quasi non credevo che l'indomani sarebbe capitato. Con loro ho fatto le sei date del tour italiano, sia allo stadio Maradona di Napoli sia a Milano a San Siro". In totale sei date da lasciare senza fiato. 

"È stato incredibile. Ogni spettatore aveva un braccialetto led che faceva effetti luminosi, vedevi una marea di lucine davanti a te ed è stato incredibile". Carolina, insieme a Emanuele Buganza, Piero Marcelli, Marta Indra di Giulio, Simona Randazzo, hanno dato vita ai Muppets di Jim Henson che entravano in scena per suonare insieme alla band il singolo Biutyful. 

"Più che lavorare con i Coldplay per me il grande sogno era manipolare i pupazzi di Jim Henson e non avrei mai pensato che mi capitasse. È stata un'emozione grandissima". Carolina Khoury oltre a dar vita ai pupazzi li costruisce anche e con una tecnica tutta particolare. I suoi pupazzi infatti sono fatti all'uncinetto. 

"Per fare un pupazzo ci metto da una settimana a due mesi, dipende da cosa devo fare", spiega lavorando su un pupazzo che utilizzerà per un nuovo spettacolo. Ma nasce prima il pupazzo o lo spettacolo? "Normalmente prima lo spettacolo. Ma nel caso del primo spettacolo è nato prima il pupazzo. È stato amore a prima vista la prima volta che ho preso in mano un pupazzo: sparire totalmente per dare vita ad altro mi ha appassionato subito. Da quando ho scoperto la manipolazione è stata la mia grande passione". 

E l'idea dell'uncinetto? "Ho sempre lavorato a maglia sin da ragazzina, poi ho lavorato con tanti materiali come il lattice che non mi soddisfacevano. Il primo pupazzo l'ho fatto in viaggio e mi è venuta questa idea perché lo potevo fare ovunque. Mi sono appassionata della tecnica perché diventa una vera e propria pelle. In Italia che io sappia artisti che fanno pupazzi in modo complicato e snodati come me, che io sappia non ci sono". 

Il prossimo sogno? "Continuare a girare il mondo con questo lavoro e riuscire a portare i miei spettacoli in tanti posti diversi. Il posto dove voglio arrivare è il Giappone perché sono appassionata di Giappone". 

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