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Giovedì, 25 Aprile 2024

Torino non è una città a misura di disabile: "Ancora troppe le barriere architettoniche"

L'appello alla nuova amministrazione comunale

Torino è una città a portata di disabile? A sentire da quel che racconta Giovanni Ferrero, il presidente della Consulta per le Persone in Difficoltà, la risposta è no. Paradossalmente, qualche anno fa la situazione era migliore rispetto agli ultimi anni. 

"È una città che ha lavorato molto affinché la persona con disabilità fosse al centro del pensiero amministrativo, ma negli ultimi anni, non solo a Torino, questo si è perso molto", racconta Giovanni Ferrero, "Ogni volta che si fanno delle scelte non si mette al centro la persona che ha delle disabilità". 

"Anche quando si fa una pista ciclabile o di mettere il servizio monopattini", continua Ferrero, "si deve pensare se il servizio andrà a creare un problema per chi ha una disabilità. Vorrei un'amministrazione che prima di fare una scelta pensasse anche al cittadino con disabilità". 

"Se io faccio via Garibaldi e voglio prendere un caffè, difficilmente troverò un bar che ha una rampa per poter entrare in carrozzina. Lo stesso vale per via Roma o per la periferia. L'attenzione alle barriere architettoniche negli ultimi anni si è persa". 

Da qui le richieste che la Consulta per le Persone in Difficoltà ha avanzato alla nuova amministrazione comunale: "Prima di tutto chiediamo di risolvere il problema dello scuolabus dei bambini con disabilità che è un disastro; so che l'assessora Salerno ci sta lavorando, ma la situazione è stata frutto di una scelta scellerata. Poi di abbattere le barriere architettoniche e che venga nominato, non a titolo gratuito, il nuovo disality manager", conclude Ferrero. 

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