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Torino, la paura e la rabbia dopo la furia anarchica: "Le commesse si sono rinchiuse nel magazzino"

La testimonianza di alcuni commercianti delle zone del centro che hanno subito la guerriglia urbana

A Torino della manifestazione anarchica di sabato 4 marzo rimangono i danni alle vetrine e tanta paura. Da piazza Arbarello a via della Consolata sono numerosi i negozi, le automobili e i monumento che sono stati distrutti o danneggiati dalla furia antagonista. Commercianti e residenti che questa mattina - lunedì 6 marzo - hanno ricevuto la visita del sindaco Stefano Lo Russo. 

"Qui sabato pomeriggio c'erano due commesse", racconta la titolare di un negozio che fa angolo con via Garibaldi, "Il primo preventivo è di 5.000 euro e in più stiamo pagando le guardie notturne da sabato sera. Abbiamo schegge ovunque. C'è tanta rabbia perché non capisco questo accanimento. Le commesse sono sotto shock. Per fortuna la polizia è entrata e ha avvisato di spegnere le luci e di chiudersi dentro. Si sono rifugiate in magazzino, ma immaginate due ragazze da sole, al buio. A detta loro hanno sentito boati enormi e avevano paura che entrassero". 

"Questa vetrina è stata completamente sfondata", racconta un'altra donna che lavora in un negozio che si trova di fronte alla chiesa della Consolata, "Siamo dovute correre in negozio perché ci hanno avvisato che avevano danneggiato le varie vetrine e soprattutto ne avevano tirato giù una. C'era un fumogeno all'interno. La conta dei danni non c'è ancora". 

Lo sconcerto è il sentimento che domina: "Non ci aspettavamo una violenza di questo tipo", continua la donna, "Credo che ci sia della rabbia e venga sfogata a caso". 

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