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G7 di Venaria, Perino all'attacco dopo gli arresti: "È una vendetta contro i No TAV"

"È l'esatto copione di quel che è successo un anno fa per creare dei problemi al Movimento No TAV e per creare dei problemi alla realizzazione del Festival dell'Alta Felicità" - a dirlo è Alberto Perino, leader storico No TAV, in relazione agli arresti di sette antagonisti ritenuti responsabili di episodi di violenza in occasione del vertice del G7 tenutosi nel settembre 2017 alla Reggia di Venaria Reale. 

IL VIDEO DELLA GUERRIGLIA

"Tutti sanno benissimo che Andrea e Giorgio sono delle persone che si stanno dando moltissimo da fare per questo festival e quindi, come avvenuto l'anno scorso, li hanno tolti di mezzo per i quindici giorni precedenti al festival" - ha continuato Perino facendo riferimento al provvedimento che ha colpito gli storici leader del centro sociale Askatasuna, Giorgio Rossetto, 57 anni, e Andrea Bonadonna, 43 anni. I due sono agli arresti domiciliari. 

"Questa cosa arriva dopo un anno e mezzo dai fatti. Vengono messi ai domiciliari con restrizioni gravi, per cui di fatto questa è una vendetta. Non ci sono manifestazioni in corso e non c'è la possibilità di reiterare il reato. Sembra che questa ordinanza di custodia cautelare giacesse in questura da mesi" - ha aggiunto Perino. 

Il leader NO TAV ha poi lanciato una staffilata allo studio legale Mittone, uno dei più importanti di Torino: "Lo studio Mittone si è agitato tanto per quella santa donna di Carola Rakete, che rispetto e ammiro, ma voglio proprio vedere se adesso si batterà per questa che è chiaramente una misura vergognosa. Peccato che lo studio Mittone era quello che aveva querelato Erri De Luca quando aveva espresso le sue opinioni e aveva difeso TELT".

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