Cirio nel mirino di PD e 5 Stelle, srotolata la scheda del referendum: è lunga 7 metri
Tensione alle stelle in Consiglio regionale
Sarà lunga sette metri e i cittadini piemontesi dovranno portarla dentro la cabina elettorale, ovviamente se il referendum voluto da Matteo Salvini sulla legge elettorale si farà. Una scheda elettorale che Partito Democratico, Liberi Uguali e Movimento 5 Stelle hanno voluto srotolare dentro l'aula del Consiglio regionale per farla vedere ai cittadini piemontesi.
È stata una settimana di battaglia all'interno del Consiglio regionale del Piemonte, una guerra che molto probabilmente terminerà oggi - giovedì 26 settembre - dopo la decisione del Presidente del Consiglio, Stefano Allasia, di contingentare i tempi. Mossa che permetterà all'aula di arrivare a un voto impedendo alle opposizioni di discutere e votare i centinaia di emendamenti che sono stati presentati.
L'inizio della seduta è stato denso di tensioni con Francesca Fredia, capogruppo del Movimento 5 Stelle, e Domenico Ravetti, capogruppo del PD, che si sono scagliati contro Cirio e la sua maggioranza. Ravetti in aula ha promesso: "Oltre a calpestare il regolamento avete calpestato il buon rapporto tra i gruppi in questa aula e nelle commissioni. Cinque anni così, questo è il risultato di quello che avete fatto" - cinque anni di ostruzionismo, la Giunta Cirio rischia di non avere una vita facile.
"Se questo è il rapporto che vogliono con le opposizioni, noi non abbiamo alternative e dobbiamo reagire. Fino a quando dimostreranno di avere altri interessi che non riguardano le famiglie, i giovani, gli anziani e le imprese del Piemonte per noi sarà ostruzionismo" - ha proseguito Ravetti.
Non si dica però che quella che è avvenuta in aula in Consiglio regionale è una prova di coalizione: "È la prova che persone di buonsenso possono stare insieme per offrire una prospettiva differente. A oggi le opposizioni sono compatte" - ha concluso Ravetti.