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Povertà, 10.000 torinesi richiedono il pacco alimentare. L'appello di ARCI: "Cerchiamo volontari"

Tra chi lo richiede ci sono anche pensionati e giovani

C'è una Torino che non tutti conoscono. È quella più povera che durante il lockdown ha faticato a mettere insieme il pranzo con la cena e che senza l'aiuto della rete di Torino Solidale molto probabilmente non sarebbe riuscita a superare la crisi pandemica che abbiamo vissuto. Crisi che però non abbiamo ancora superato e a ricordarlo è ARCI Torino che nei giorni scorsi ha lanciato un appello pubblico a tutti coloro volessero impegnarsi come volontari nella distribuzione di pacchi alimentari. 

La rete di Torino Solidale, di cui ARCI fa parte, attualmente ha in carico un po' meno di 10.000 nuclei familiari distribuiti tra i vari snodi. Arci in totale distribuisce cibo a 1.870 nuclei familiari che si sono rivolti ai due snodi che gestisce, che il Circolo Anatra Zoppa e i Bagni Pubblici di via Bianzè.

In coda ci sono cittadini di tutti i tipi: pensionati, stranieri, ma anche giovani che sono rimasti senza lavoro a causa del coronavirus: "Sono situazioni diverse. Ci sono persone che già prima erano in difficoltà, come coloro che hanno il reddito di cittadinanza, i pensionati, chi ha una pensione di invalidità o chi ha perso il posto di lavoro durante il lockdown. C'è stata anche una parte di persone che sono venute da noi in attesa di ricevere la cassa integrazione", racconta Alice Graziano di ARCI Torino. 

Lo sguardo però adesso è rivolto al futuro, a quando verrà tolto il blocco dei licenziamenti e degli sfratti: "Si deve capire cosa succederà quando ci non ci saranno più il blocco dei licenziamenti e il blocco degli sfratti. Da questo punto di vista quello che ci preoccupa è che il senso di solidarietà che era molto forte durante il lockdown è che ha visto una mobilitazione straordinaria possa man mano andarsi a perdere", continua Alice Graziano. 

Sì, perché durante l'epidemia ha sostegno di ARCI e di tutte le altre realtà solidale è arrivato un vero e proprio esercito, ma per svariate ragioni oggi quell'esercito si è assottigliato. Da qui l'appello: "Adesso siamo ancora nella fase emergenziale. I posti di lavoro che sono stati persi in primavera non sono stati riassorbiti ed è per questo che abbiamo lanciato una call per i volontari. Per avere una mano a portare avanti il progetto, ma anche perché siamo convinti che fare volontariato aiuti a essere cittadini più consapevoli". 

Chiunque volesse cogliere l'appello di ARCI Torino potrà scrivere a fooding@arcitorino.it o telefonare al 3247890867. 

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