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La Lega Basket ha deciso: Torino è di nuovo in serie A1

Polemiche sul ritorno in massima serie

La Torino del basket torna in Serie A1, a un anno dalla retrocessione forzata che aveva portato allo scioglimento della storica Auxilium, e alla nascita della Reale Mutua Torino in A2.

La squadra di pallacanestro di Torino era stata "cacciata" un anno fa, dopo un periodo di dissesto economico che aveva portato all'ingresso in società di Dimitry Gerasimenko, in precedenza proprietario del Cantù da poco fallito, ragion per cui era scattata l'allontanamento da parte della Lega Serie A1. 

Un anno dopo, la stessa Lega Basket Serie A ha stabilito la fine del purgatorio e il ritorno della Torino a spicchi in massima serie. L'Assemblea di LBA ha deliberato un nuovo format relativo al campionato di Serie A per la prossima stagione, dopo lo stop forzato a causa del coronavirus. Il format per la prossima stagione prevede 18 formazioni al via il prossimo 27 settembre, a girone unico di andata e ritorno più play off: ora la proposta sarà sottoposta nei termini previsti  alla ratifica della Fip.

"Al fine di integrare l’organico delle squadre ad oggi già in Serie A" si legge nel comunicato diffuso dalla Lega, "la LBA ha individuato nel Basket Torino Reale Mutua la società che ha totalizzato il punteggio più alto nel ranking delle aspiranti società da lei stessa predisposto. Lo stesso strumento sarà utilizzato qualora vi fossero ulteriori necessità di integrazione di organico. Da oggi quindi il Basket Torino Reale Mutua potrà iniziare il percorso dettagliatamente definito nel Regolamento Esecutivo della LBA per ottenere l’ammissione alla stessa nei tempi previsti".

Tutto fatto o quasi, dunque. Non solo perché bisogna aspettare il 15 giugno per la ratifica della Federazione Italiana Pallacanestro, ma anche perché non mancano le polemiche. Ravenna, che milita nella divisione est della A2, ha teoricamente più punti di Torino nel girone ovest, e quindi avrebbe la priorità. Inoltre, in molti hanno fatto notare che il ranking che vede Torino al primo posto - grazie alla vittoria in Coppa Italia di due anni fa - è stato predisposto dalle società di A1, tra cui Stefano Sardara, patron del Sassari in A1 ma anche di Torino, in attesa di nuovi investitori che rilevino le sue quote per evitare il conflitto d'interessi proibito dai regolamenti.

Sardara ha respinto ogni accusa, dichiarando di non aver contribuito alla creazione del ranking che ha portato alla risalita di Torino, ma da più parti si stanno sollevando voci di protesta. Ora non resta che attendere il 15 giugno per le decisioni della FIP.

Ma, salvo clamorosi ribaltoni, Torino tornerà a respirare l'aria del grande basket. 

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