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Thai Boxe mania, a Torino sempre più appassionati di arti marziali

Sabato 28 gennaio sul ring del PalaRuffini saliranno alcuni dei migliori interpreti mondiali della disciplina, tra cui diversi torinesi

“Il mio primo viaggio lo feci circa dieci anni fa per dedicarmi nel migliore dei modi alla thai boxe” racconta Filippo “poi però questo continuo ping pong tra Torino e Bangkok mi ha aperto altre strade, anche dal punto di vista lavorativo, permettendomi di conoscere sempre meglio questo meraviglioso Paese. Una terra da cui abbiamo tantissimo da imparare. Gli atleti italiani che hanno la possibilità di andare lì aumentano il proprio bagaglio tecnico in maniera drastica. La prima volta che ci misi piede, però, mi sembrava di essere in un altro pianeta perché tutto era diverso: il clima, il cibo, le persone. Insomma all'inizio non è stato affatto facile, anche perché dieci anni fa non c'erano tanti stranieri nei campi dove mi allenavo. All'inizio bisogna tenere duro, poi con il tempo ci si abitua e tutto diventa più semplice".

Una tendenza, quella di andare in Thailandia, sempre più frequente tra i fighters di tutto il mondo che scelgono di prepararsi nella terra regina della Thai Boxe, in ritiri economici ma molto spartani, lontanissimi dall'immaginario di un comodo e lussuoso viaggio in hotel thailandesi. Come ha fatto un altro atleta della Thai Boxe Torino, Christian Zahe. Avvicinatosi relativamente tardi alla disciplina, quando aveva 24 anni. Christian dimostra subito il suo valore riuscendo a conquistare un titolo mondiale WKN di K-1 e recentemente ad aggiudicarsi il prestigioso titolo iridato del Muay Thay 2016 in Thailandia.

“Un incontro, al contrario di quanto possa pensare la maggior parte delle persone, è più simile ad una partita di scacchi che ad una rissaracconta Christian “Bisogna utilizzare sempre il cervello e rimanere concentratissimi. È uno sport di grande sacrificio e per ottenere risultati importanti è necessario dedicarcisi interamente, ma le soddisfazioni possono essere tante. Lo consiglio ai giovani, anche perché si può fare semplicemente a livello amatoriale. Ti fa star bene a livello fisico e mentale”.

L'amore per la disciplina non manca di certo neanche a Paolo Fiorio, uno dei veterani tra gli atleti di Thai Boxe Torino. Il ventottenne torinese è conosciuto per la sua tenacia e per la sua potenza sul ring, tanto da conquistarsi il soprannome di “Mani di pietra”, affibbiatogli per la sua tendenza a vincere molti incontri entro il tempo limite. “Anche a Thai Boxe Mania è capitato: nel 2012 contro un fighter belga che sulla carta era favorito, poi però riuscii a vincere per ko alla prima ripresa. Quello fu uno dei più bei ricordi di questa manifestazione, che per me rimane l'evento più importante dell'anno. Basti pensare che ho partecipato a tutte le edizioni, perché combattere in casa, davanti ai miei amici, è un'emozione unica.

Ma nonostante possa vantare uno storico di 55 combattimenti, di cui 22 vinti per ko, la paura è un fattore comune anche a Fiorio: La paura c'è e ci sarà sempre. Ogni atleta, dal meno esperto al più grande avrà sempre paura; la bravura è saperla gestire e lo si può fare solo tramite l'esperienza e l'abitudine al combattere”.

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Paolo Fiorio

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