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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Calciopoli, è il D-day: alle 20 la sentenza

A Napoli si celebra il giorno decisivo di Calciopoli. In aula, l'avvocato Trofino che ha aperto l'ultima udienza del processo con la conclusione della sua arringa. C'è grande attesa e fibrillazione soprattutto per quanto riguarda i tempi

E' arrivato il D-day, il processo Calciopoli finalmente è ad una svolta. Telecamere, giornalisti, addetti ai lavori e non sono in trepida attesa per l'esito della sentenza di primo grado che processo che arrivera stasera, intorno alle ore 20. L'udienza del processo è iniziata con la prosecuzione dell'arringa dell'avvocato di Luciano Moggi, Paolo Trofino, che ha preso il via nell'aula 216 del tribunale di Napoli. Trofino ha attaccato la sentenza con rito abbreviato del gup De Gregorio ai danni dell'ex direttore generale della Juventus Giraudo definita preistorica e sbagliata. "Quella sentenza - ha sottolineato Trofino - non tiene conto che quel mondo non era perfetto e che Moggi non era un diavolo in un mondo di angeli". Il legale di Moggi ha duramente contestato l'impianto accusatorio: "In questo processo - ha detto - sono state commesse nefandezze straordinarie con telefonate che sono state occultate. La Juve - ha sottolineato il legale dell'ex direttore generale bianconero - è l'unica squadra per la quale c'è la prova in questo processo che è stata danneggiata in una partita per l'intervento dell'allora presidente della Figc. Quello del calcio - ha concluso Trofino - non era un mondo perfetto in cui Moggi era l'unico imperfetto. È stato individuato in lui il capro espiatorio, il terminale di tutte le nefandezze da parte di un calcio che voleva attraverso lui lavarsi la coscienza. Moggi ha sopportato per sei lunghi anni una gogna mediatica per questo motivo - si è chiusa così l'arringa di Trofino - non chiediamo una semplice assoluzione ma una sentenza risarcitoria". In aula sono presenti diversi imputati tra cui l'ex designatore degli arbitri Paolo Bergamo e le ex 'giacchette nere' De Santis e Bertini, oltre ovviamente allo stesso Luciano Moggi seduto in prima fila accanto ai suoi legali.

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