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7° scudetto alla Juve, perché manca ancora l'ufficialità: cosa può succedere

Ecco come la Juve può vincere (o perdere clamorosamente) il settimo tricolore consecutivo

Anche se già i primi tifosi bianconeri hanno iniziato qualche timido carosello, il settimo scudetto consecutivo della Juventus non è matematicamente assegnato. Il motivo è nel regolamento del campionato, che determina come funziona l'assegnamento del titolo in caso di arrivo a pari punti.

Ecco perché la Juve non è ancora matematicamente campione

A due giornate dal termine del campionato, e in virtù del pareggio del Toro al San Paolo la Juve ha 6 punti di vantaggio sul Napoli secondo. Se la Juve perdesse entrambe le prossime partite, e il Napoli le vincesse tutte e due, bianconeri e azzurri finirebbero a pari punti. Il primo criterio per assegnare il titolo riguarda la classifica e in subordine la differenza reti negli scontri diretti. Ma Juve e Napoli sono in esatta parità, a causa degli 0-1 con cui si sono concluse le due sfide di questa stagione. 

In questo caso, il regolamento dice che in caso di arrivo di due squadre a pari punti, il primato verrà attribuito alla squadra con la migliore differenza reti. Dopo gli ultimi risultati, la Juve ha fatto 84 gol e ne ha subiti 23, con una differenza reti di +61; il Napoli invece ha segnato 73 gol e ne ha subiti 28, con +45 di differenza gol. In totale, quindi, la differenza reti tra le due squadre vede un vantaggio di 16 gol per la Juve.

La Juve potrebbe perdere lo scudetto solo se...

Anche se manca la matematica, quindi, la Juve è virtualmente campione d'Italia. Per perdere questo scudetto, la Juve dovrebbe perdere entrambe le partite, il Napoli vincerle entrambe, e in tutto ciò recuperare 16 gol. 

In pratica, per fare un esempio, la Juve dovrebbe perdere il prossimo turno contro la Roma all'Olimpico per 3-0, perdere 0-3 l'ultima contro il già retrocesso Hellas Verona e nel frattempo il Napoli dovrebbe vincere in trasferta con la Sampdoria e in casa contro il Crotone almeno con 5 gol di scarto a partita. 

In caso di parità anche nella differenza reti, a decidere è il criterio dei gol fatti. Se anche quest'ultimo è pari, si procede come extrema ratio al sorteggio.

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