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Martedì, 23 Aprile 2024
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Paul Pogba (non) vale 100 milioni, il tifo e il sogno non hanno prezzo

Da ogni parte arrivano numeri, cifre probabili e presunte trattative in corso per togliere dalle fila bianconere il giovane fenomeno francese. Il denaro certo è importante e non accettare cento milioni potrebbe dire cambiare per sempre il futuro juventino, ma che prezzo hanno gli occhi sgranati e le bocche spalancate di milioni di tifosi che guardano giocare il numero 6?

Il calcio non è più quello di una volta. Il calcio non riesce più ad esprimere il senso profondo della fascinazione dei bambini per i grandi talenti. Quante volte abbiamo detto e sentito parole dure contro quello che, nonostante tutto, rimane ancora il gioco più bello del mondo: la fidanzata di tutti, il momento più magico di serata intense allo stadio, al pub a casa sul divano. Ma il football non è finito, la passione non passa mai. Non tramonta nei geni della specie umana quella incredibile propensione di incantare il mondo con una palla tra i piedi. Così come lo fa il numero 6 juventino che non smette di magnificare la sua squadra con giocate da cineteca.

Uno come Paul Pogba si erge senza fatica nell'Olimpo dei giocatori che appariranno nei racconti dei padri ai figli:" Era un giocatore strepitoso". Si strepitoso come pochi altri: a 22 anni il prezzo del suo cartellino sembra non essere più adatto alle trattative per l'acquisizione di un calciatore, sembrerebbe più la cessione di un ramo d'azienda di una multinazionale: cento milioni. 

"Se oggi fosse sul mercato -  ma siamo sicuri che non sia sul mercato?- sarebbe il giocatore più caro al mondo. Costa di più di Ronaldo e Messi". Che Rayola sia anche un grande comunicatore è vero, ma questa volta sembra essere davvero tutta sostanza. Infatti si parla veramente di una cifra esorbitante che in molti sarebbero disposti a versare nelle casse della società di corso Gallileo Ferraris. 

Offrono per il francese cento milioni: Psg, Barcellona, Real Madrid, Manchester United, Manchester City, Chelsea, Arsenal, Bayern. Probabilmente a prenderlo alla fine sarà la squadra di Paperopoli con i soldi di Zio Paperone: sono cento milioni , insomma una cifra gigantesca. Ci fosse stato l'Avvocato, da poco Torino lo ha ricordati a dodici anni dalla scomparsa, avrebbe speso per Pogba parole altisonanti e pregne di significato. Ci fosse stato l'Avvocato. 

Il trasferimento multimilionario non sarebbe il primo della storia del calcio in euro: ricordiamo i cento milioni pagati dal Real Madrid per Bale, ma la questione "Pogboom" assume dei contorni e delle sfumature diverse. Iniziò tutto in estate quando al francese avevano assegnato un valore che si collocava tra i 50 e i 60 milioni, poì l'autunno impose titoli forti con "presunte offerte da 80 milioni", oggi il conto è facile, ritrovabile ovunque, nelle edicole e sul web: Pogba vale 100 milioni (e forse di più). 

Di cessioni da capogiro la Juventus ne ha vissute diverse, una più di tutte: Zinedine Zidane ceduto all'età di 29 anni per l'equivalente di circa 75 milioni di euro. Certo Zizou aveva un'altra età e aveva vinto molto con la Juve e la nazionale, ma con quel gruzzolo la Juve comprò campioni che la portarono per anni ai vertici del football internazionale. Andrebbe nello stesso modo con il talentuoso ragazzino francese che, parole sue, ha ancora molto da imparare e deve farlo da campioni come Buffon e Pirlo. Arriverebbero tanti grandi nomi e top player e la Juventus potrebbe così pensare di costruire un team adatto alla vittoria in Europa, ma per i tifosi sarebbe diverso. Per i tifosi è molto diverso. 

Tra i tanti cori che ogni domenica esaltano i ragazzi in bianconero c'è un canto che più degli altri si sente forte e chiaro allo Juventus Stadium: "Non si vende Pogba". Si perché  è ancora troppo giovane, perché ancora c'è tanto da vincere, perché a quasi vent'anni dall'ultima Champions League a Torino quella coppa con le orecchie grandi la vogliono proprio. Certo si potrebbe ripartire con quei soldi e costruire, ma perché non ricostruire una squadra europea da Paul Pogba. Perché non sognare una Juve vincente di Pogba, come il Real di Ronaldo, il Barcellona di Messi: perché nascondersi dietro "la squadra e il collettivo sono la cosa più importante". La passione e lo spettacolo sono la cosa più importante, diremmo noi.

"Credo che la Juventus possa permettersi Pogba", il mister Allegri mette getta calma sugli spalti dello Stadium: il Polpo potrebbe rimanere. Rimanere e continuare ad incantare i bambini delle scuole calcio, a fare sgranare gli occhi ai vecchi tifosi che non speravano quasi più di vedere un fenomeno in bianconero, a quei ragazzi che dopo Del Piero pensavano non si potesse avere più un idolo calcistico. Insomma il calcio è il gioco più del mondo perché sa incantare, stupire, ci obbliga a piantare le unghie sul poggiolo della poltrona e piantare i piedi sul cemento degli spalti: il calcio è passione e Pogba ne è l'essenza naturale. 

Il denaro è importante, le coppe sono fondamentali ma la passione è essenziale e il valore del tifo è inestimabile. Che siano cento o cento cinquanta i milioni, oggi Pogba non ha un prezzo. O meglio lo avrebbe se esistesse un modo per calcolare la felicità e lo stupore di milioni di tifosi che guardano quelle leve lunghe arpionare un pallone impossibile e poi scagliarlo a velocità folle verso la porta avversaria per fare esplodere in un boato di gioia uno stadio intero. Per farla breve: #Nonsivendepogba perché è ingiusto cedere un giovanissimo campione, perché è ingiusto togliere ai tifosi la passione. 

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