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Martedì, 16 Aprile 2024
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Pugno duro della Juve: sospesi Dybala, Arthur e McKennie per il festino proibito

La decisione del club, nonostante le numerose assenze

Com'era prevedibile, la Juventus ha deciso di punire i tre calciatori - Arthur, Paulo Dybala e Weston McKennie - sorpresi dai carabinieri durante una festa vietata nella villa in collina di McKennie. I tre americani sono stati esclusi dalla lista dei convocati per il derby di domani contro il Toro.

Queste le parole di Andrea Pirlo nella conferenza stampa odierna, alla vigilia del derby: "Parlo adesso di quanto successo l'altra sera. I tre giocatori coinvolti non sono convocati per la partita di domani e torneranno a lavorare col tempo e vedremo quando. Non voglio più avere a che fare con questo discorso".

Pugno duro quindi del club bianconero, che ha deciso di sanzionare i colpevoli mettendoli temporaneamente fuori rosa: una sospensione in un certo senso coraggiosa, visto che contro il Toro la Juve dovrà fare a meno anche di Bonucci e Demiral positivi e di Buffon squalificato per bestemmie, ma doverosa per dare un messaggio chiaro all'ambiente bianconero, dal resto della squadra ai tifosi.

Arthur non avrebbe comunque potuto giocare il derby per un problema di calcificazione tra tibia e perone, mentre Dybala era appena tornato disponibile dopo l'ultimo infortunio di questa travagliatissima stagione; l'assenza di McKennie, infine, costringerà Pirlo a scelte obbligate a centrocampo.

Ieri erano arrivate via social anche le scuse di Dybala, che peraltro era stato scelto dalla Regione Piemonte come testimonial della campagna per l'uso delle mascherine e il rispetto delle regole, dopo che la Joya nel 2020 aveva contratto il coronavirus, che lo aveva costretto all'isolamento per quaranta giorni di positività.

"So che in un momento così difficile nel mondo per il Covid sarebbe stato meglio non sbagliare, ma ho sbagliato a rimanere a cena fuori. Non era una esta, ma ho sbagliato lo stesso e mi scuso" aveva scritto Dybala in una story sul suo profilo Instagram. Le scuse però non sono affatto bastate alla Juve, che ha sospeso lui al pari dei suoi due compagni di squadra.

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