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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Juventus, Platini crede nel progetto: "Nel nuovo stadio un nuovo ciclo"

Il Presidente della Uefa sarà presente all'inaugurazione del nuovo stadio della Juventus giovedì sera. Spera che la nuova casa coincida con un nuovo glorioso inizio

Michel Platini questa mattina ha espresso parole di fiducia nei confronti della nuova Juventus di Antonio Conte, contento che stia rinascendo in una nuova casa: "Nel nuovo stadio potrà iniziare un nuovo ciclo - spiega Platini, tra i tanti ospiti vip della "Golf Cup" organizzata dalla Fondazione Vialli e Mauro al circolo Royal Park I Roveri di Fiano Torinese - perché nel calcio moderno sono molto importanti gli impianti di proprietà e i giovani. Spero che nel nuovo impianto si ripetano le gesta del Comunale, dove abbiamo scritto la storia del calcio. Credo che la Juventus sia anche pronta tecnicamente, ma solo a fine anno sapremo se è in grado di rivincere lo scudetto".

Quando Platini arrivò a Torino, Andrea Agnelli, oggi al suo fianco come presidente della Juventus, aveva sette anni. Oggi, con grande orgoglio, ricorda "quella strada che facevo sempre per andare da casa allo stadio (dalla tenuta di La Mandria al Delle Alpi, ndr) e che adesso tornerò a fare" e il fatto che la società ha "investito in un momento particolare dal punto di vista sportivo e economico, a dimostrazione del fatto che quando si vuole fare si fa". Sulla Juventus, Agnelli dice che "é stato seguito un progetto logico e ragionevole, insieme a Marotta e Conte. Siamo consapevoli che alcune squadre hanno qualcosa in più di noi ma certi che dando il 105% potremo dire la nostra". E poi tiene a precisare: "Le alte posizioni in classifica generano ricavi sul conto economico, ma l'obiettivo sportivo della Juventus non cambia, è vincere, perché è nel suo DNA". Anche un altro campionissimo del passato, Marco Van Basten, contribuisce a dare un pizzico di fiducia alla nuova Juventus, parlando in modo lusinghiero del connazionale Elia, appena acquistato dai bianconeri: "E' molto forte nel dribbling e nell'uno contro uno, salta spesso l'uomo. Sì, può essere in grado di fare la differenza, ma occorre lasciarlo libero di esprimersi".

(ANSA)

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