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Juventus, Conte torna al timone: "Prenderemo un bass player"

Conte e la Juventus vanno a braccetto. La Juve torna in Champions dalla porta principale e c'è già chi sogna di tornare subito al top anche in Europa

Antonio Conte ha ricominciato a fare ciò che gli riesce meglio: allenare e vincere. Dopo l’audizione di venerdì scorso a Roma, il tecnico si è potuto concentrare esclusivamente sul ritiro della sua Juve, sugli allenamenti, sui nuovi arrivati, ma è inevitabile che la prima domanda della sua prima conferenza stampa della stagione, sia sul suo stato d’animo: "Anche nei momenti più bui e dolorosi di questa vicenda, ho sempre avuto grandissima stima e fiducia in chi sta conducendo le indagini - spiega Conte . L’altro giorno sono stato chiamato in Procura e ho potuto chiarire, punto per punto, raccontando una verità, penso, assolutamente credibile. Io credo che la credibilità un uomo la conquisti nell’arco di una vita e credo nei miei 42 anni di essere sempre stato molto credibile. La società, 14 milioni di tifosi sanno chi è il loro allenatore e credo che, dopo questo chiarimento, anche gli altri faranno le loro valutazioni. Sono molto, molto sereno".

"Fino a quando c’era il calcio giocato - continua Conte - ero concentrato sugli aspetti sportivi. In questo mese e mezzo mi sono passati molti pensieri per la testa ed è a questi che mi riferisco quando parlo di momenti bui e dolorosi. Ribadisco però di avere fiducia in chi sta facendo le indagini, sia a Cremona che nella Procura Federale".

Si inizia quindi a parlare di calcio, ma il primo pensiero non va alla nuova squadra che sta nascendo, ma al protagonista principe di tante Juventus degli ultimi anni: "Mi preme sottolineare quanto sia strano, dopo tanti anni, il fatto che Alex sia con noi. Lo scorso anno ha fatto una grandissima stagione insieme a Buffon e Pirlo, ma proprio ad Alex e Gigi mi ero raccomandato fin dai primi giorni, perché erano stati miei compagni e mi hanno aiutato molto. Voglio ringraziarlo per quanto ha fatto lo scorso anno. Certo, la sua assenza si sente, ma bisogna andare avanti nella vita e voglio farli i migliori auguri per il suo futuro. Chi indosserà la maglia numero 10? E’ un falso problema, ma togliamo la responsabilità ai calciatori. Decideremo io e la società".

La prima Juve del post Del Piero riparte con la stessa mentalità della stagione passata. "Abbiamo iniziato i lavori della “nostra casa” solo da un anno - ricorda Conte - Abbiamo messo delle buone fondamenta, ma il palazzo è tutto da costruire. Sento un po’ troppo entusiasmo intorno a noi e devo ribadire che se lo scorso anno abbiamo vinto lo scudetto, nei due anni precedenti eravamo arrivati settimi. Quindi intanto cerchiamo di confermarci in Italia. Affronteremo la Champions per il primo anno con questo gruppo, abbiamo entusiasmo e cercheremo di fare più strada possibile e lo stesso vale per la Coppa Italia. Non dovremo però mai dimenticare da dove siamo partiti. Se lo terremo bene a mente, allora potremo toglierci altre soddisfazioni". Conte vuole insomma che il processo di crescita continui: "Dovremo migliorare in tutti i reparti. Cercheremo di farlo con gli allenamenti e magari con il mercato".

Proprio sul mercato la Juve si è subito mostrata molto attiva: "Sono molto soddisfatto di come ci siamo mossi, anche perché tutti i nuovi arrivati sono stati scelti insieme alla società. Asamoah e Isla hanno caratteristiche fisiche, tecniche e umane proprie del prototipo del giocatore della Juventus. Giovinco è molto tecnico, veloce, bravo nell’uno contro uno, che segna e fa segnare, capace di calciare le punizioni. Può essere determinante, anche con una singola giocata. Deve ancora crescere, può farlo e lo sa. Quanto a Lucio poi, io e la società non abbiamo esitato neanche per un secondo. Abbiamo fissato l’obiettivo e il giocatore è stato entusiasta di sposare il progetto di una squadra giovane, che vuole continuare a crescere e vincere. E’ un professionista e quando un giocatore è tale, può stare anche per 10 anni con una squadra, ma quando la cambia deve sposare progetto, maglia e tifosi. Sono contento dell’accoglienza che gli è stata riservata e sono convinto che farà una grande stagione. Del resto, basta guardare il suo curriculum per capire che nel suo ruolo è un top player, per di più arrivato a costo zero".

Proprio riguardo al termine top player, Conte precisa che "un giocatore non dev’esserlo a livello economico, ma a sul campo. L’esempio è quello di Vidal. Pagato come un 'bass player', si è dimostrato un campione. Pagare un giocatore 40 milioni non significa trovare riscontro sul campo. I nomi li abbiamo, faremo le nostre valutazioni, sapendo che è un periodo a livello economico molto difficile, ma propri in questi momenti la bravura e le idee in questi momenti però fanno la differenza. In ogni caso no ci saranno titolari o riserve, attingeremo dalla rosa per essere protagonisti in tre competizioni. Le mie scelte saranno fatte dai piedi fino al collo. Poi guarderò di chi è la faccia".

I risultati ottenuti lo scorso anno non possono che dare ragione al tecnico bianconero: "I giocatori da 40, 50 milioni li avevano gli altri. Se Thiago Silva e Ibrahimovic vengono valutati 40 milioni e 30 milioni, questo significa che era il Milan ad avere i top player, non certo noi. Ovvio, a certe cifre non si può dire di no, ma è si tratta di una dimostrazione ulteriore del fatto che la Juventus, la scorsa stagione, ha davvero fatto qualcosa di straordinario". Ora non resta che ripetersi.

 

 

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