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Juventus, calo fisiologico. Conte striglia i suoi

Dalla frenata alla (necessaria) ripartenza. Ecco l'obiettivo immediato della Juve, l'imperativo numero uno. Dimenticare subito la partita peggiore fin qui disputata e tornare quelli di sempre

Due sconfitte nelle ultime quattro partite, e quattro punti raccolti su dodici a disposizione. La Juventus non è in crisi ma in calo. Per carità, nessun allarmismo esagerato: il primo gradino della classifica sarà ancora occupato dalla Juve al termine di questo turno che si concluderà domani sera; al massimo Inter e Napoli potranno erodere una parte dello svantaggio. Un piccolo campanello d'allarme, però, è suonato. 

Perchè a far riflettere, al netto del rigore quantomeno non limpido che ha deciso il match, è il modo in cui la seconda sconfitta stagionale è maturata. Tutta la Juve ha sbagliato partita: approccio molle, zero intensità, zero ritmo, tanti errori nel palleggio, aspetto quest'ultimo davvero inusuale. Insomma, si sono viste tutte quelle cose che Conte non ammette.
 
Il tecnico lo ha fatto notare alla truppa a Vinovo, all'alba della settimana che porta al derby  e al viaggio in Ucraina decisivo per la qualificazione agli ottavi di Champions League. Il non aver "giocato da squadra" evidenziato dal suo vice Alessio, riassume l'andamento della serata. L'impegno con il Chelsea ha pesato molto, soprattutto dal punto di vista mentale. Senza la giusta tensione di partenza, lo sviluppo negativo è venuto di conseguenza. 
 
E qui torna in gioco il fattore dell'assenza dell'allenatore in panchina. Perchè, senza nulla togliere alla professionalità con cui Alessio attualmente e Carrera in precedenza stanno svolgendo il ruolo di sostituti, è indubbio il peso specifico differente di un intervento diretto di Conte. Basta pazientare ancora quindici giorni, poi il tecnico ritornerà al suo posto. Si gioca proprio sulla continuità della tenuta mentale, sulla continuità delle motivazioni in due competizioni, la prova di maturità della Juve, da quest'anno impegnata su un doppio palcoscenico. 
 
La Juve deve "essere abituata a competere in più tornei, non può essere un alibi" ha rilevato ieri notte Marotta. Nel primo ciclo di ferro della stagione, tra metà settembre e i primi di ottobre, a Firenze la Juve era uscita indenne ma aveva pagato atleticamente la trasferta di Londra e non era mai stata pericolosa. Anche ieri a San Siro l'attacco non è pervenuto: a proposito, Quagliarella che ha contestato visibilmente la sostituzione si è scusato con la società, ma verrà multato. Ora, nel pieno del secondo round di impegni ravvicinati sono arrivate le prime due sconfitte. La Juve deve tornare affamate anche questa volta, con Torino e Shakhtar, perchè Conte non ammette altri passaggi a vuoto.

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