Fahran ora è italiano ma la sua partecipazione ai Mondiali è a rischio
Dopo una lunga trafila burocratica l'atleta paralimpico ha ottenuto la cittadinanza che però potrebbe non bastare
Fahran Hadafo è un atleta paralimpico ventenne, vive a Torino da quando ne aveva sei e dopo anni di estenuanti pratiche burocratiche, ha appena ottenuto la cittadinanza italiana. Ma il suo sogno di partecipare ai campionati del Mondo di luglio a Londra in maglia azzurra rischia di non realizzarsi. A ostacolare ancora una volta il giovane campione, ulteriori procedure: a Fahran occorrerebbero altri due mesi infatti per ottenere i documenti di identità che potrebbero non giungere in tempo per la sua convocazione.
"Non è pensabile - ha dichiarato Mauro Laus, presidente del Consiglio regionale - che non vi siano certezze: c’è una legge che norma la cittadinanza. Farhan Hadafo aveva diritto a essere cittadino italiano in base a quella legge. Perchè ha dovuto subire un vero e proprio calvario? E, quello che è più grave, come possiamo tollerare che oggi la burocrazia potrebbe addirittura negargli la partecipazione ai Mondiali? Le istituzione tutte hanno il dovere di monitorare e intervenire per risolvere situazioni di questo tipo"
Farhan aveva portato per la prima volta la Somalia alle Paralimpiadi, non solo gareggiando ma facendo addirittura il portabandiera a Rio 2016. Una favola iniziata nella palestra dell'istituto Manzoni di Torino, ai tempi delle medie, grazie a due insegnanti, di ginnastica e di sostegno. Ha una patologia rara, l’artrogriposi multipla congenita. Fahran solitamente corre i 100m. con una carrozzina nuova di zecca, settata su misura per lui: per il suo acquisto si è mobilitata tutta la comunità di San Salvario e della sua vecchia scuola, insieme ai “nuovi” amici del Parco Ruffini, dove si allena.