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Derby, il punto sul Toro: col Siena alle spalle si pensa alla stracittadina

Dopo la sconfitta per 2-0 di ieri sera la squadra di Ventura ripartirà dalla buona prestazione contro la Fiorentina per mettere in difficoltà la Juve

Il Toro ieri sera ha perso giocando male. Vero, ma niente allarmismi. La testa era già a sabato e in certi casi pensare "partita per partita" risulta davvero complicato. Dopo 3 anni è di nuovo derby e il Toro si è visto costretto a preparare la partita più importante dell'anno con la scocciatura di un match di Coppa Italia: la decisione di mettere in campo le riserve era la più logica, come logico era che una squadra decisamente priva di affiatamento e qualità potesse perdere contro un Siena pur molto rimaneggiato. Adesso la concentrazione è tutta sulla Juve ed bisogna sfruttare al meglio i due giorni di allenamento rimanenti.
 
Gli ultimi derby
Negli ultimi quattro confronti risalenti alle stagioni 2007/2008 e 2008/2009 i granata hanno racimolato un solo punto con zero gol all'attivo, non certo uno score positivo. La Juve nel frattempo si è notevolmente rinforzata ma anche il Toro è un'altra squadra: Ventura ha portato un'organizzazione di gioco e una complessiva solidità che non si vedevano da anni. Per uscire indenni dal confronto con la Juve più forte dai tempi di Capello i granata dovranno superarsi, magari prendendo ispirazione dalle ultime stracittadine a lieto fine. Per esempio il derby di ritorno del 2001 quando il Toro rimontò tre gol ai bianconeri o il derby del 9 aprile 1995, ultima vittoria con doppietta di Rizzitelli.
 
Lo stato di forma
I granata si presentano all'appuntamento dopo un prestigioso pareggio ottenuto contro la Fiorentina contro cui hanno dimostrato di potersela giocare a viso aperto nonostante la grande forma dei viola. I giocatori di Ventura hanno dimostrato di sapersi adattare a una squadra che, come la Juve, è abituata a giocare con alte percentuali di possesso palla e ad attaccare con molti effettivi. Sulle fasce sono parsi tonici soprattutto D'ambrosio e Cerci e in particolare l'ex viola può rivelarsi un'arma fondamentale in contropiede. Il Toro sembra attraversare un buon momento psico-fisico anche in virtù di una classifica che (per ora) è in linea con le aspettative; l'andamento della partita e l'atteggiamento dei granata dipenderanno in larga parte dalla condizione della Juve che nell'ultimo periodo ha demolito Pescara e Chelsea, ma è anche uscita sconfitta dai match con le due milanesi.
 
La Formazione
Ventura può contare su una rosa praticamente al completo e alla luce delle scelte di Siena la formazione di sabato è abbastanza scontata. Gli undici saranno sostanzialmente gli stessi che hanno giocato contro la Fiorentina (molti non sono stati neanche convocati per la partita di Siena) con la conferma di Darmian, titolare anche ieri sera; l'unico ballottaggio potrebbe essere quello fra Sgrigna e Meggiorini che hanno fatto staffetta in coppa Italia. Il modulo è sempre il 4-2-4: Ventura chiederà probabilmente agli attaccanti esterni di tenere costantemente impegnati i tornanti del 3-5-2 bianconero, cercando contemporaneamente di abbassare il baricentro della squadra campione d'Italia e di ridurne le opzioni offensive. Nell'ambiente granata, però, tutti sanno che non basterà la tetica per fare la differenza: serviranno molta concentrazione, grande agonismo e il coraggio di colpire nei momenti giusti. In fondo, David avrebbe sconfitto Golia se avesse combattuto per pareggiare.
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