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Ronaldo in fin di vita a Torino? La bufala terribile che dura una notte

Intanto la Procura di Torino indaga sul fratello di CR7

"Cristiano Ronaldo ha subito un grave incidente stradale. Lotta tra la vita e la morte in un ospedale di Torino": Alle 2:04 di questa notte, un tweet sconvolge per qualche minuto il mondo del calcio con questa notizia tremenda. Peccato che sia una bufala, tanto tremenda quanto falsa, oltre che di cattivo gusto.

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Il tweet è stato pubblicato da @Footballogue, account francese che si occupa di calcio e che può vantare oltre un milione di follower. Abbastanza per credere che la notizia fosse vera. Ma per fortuna così non è, come ammesso questa mattina da Footballogue, che ha parlato di hackeraggio subito nella notte e che assicura di stare indagando per capire come sia potuto succedere. Il tweet intanto è stato rimosso.

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Il fratello di Ronaldo indagato per truffa

Decisamente meno tragica, ma assolutramente vera, è invece la notizia delle indagini a carico di Hugo Dinarte dos Santos Aveiro, il fratello di CR7, portate avanti dalla Procura di Torino.

L'accusa è di truffa, e oltre al fratello del campione coinvolge l'azienda torinese Pegaso, che si occupa di produzione e distribuzioni di gadget e abbigliamento sportivo. Secondo quanto ricostruito dalla Procura, Hugo, come legale rappresentante della società che cura il merchandising di Cristiano (la società Mussara), avrebbe commissionato alla Pegaso delle magliette troppo simili a quelle della Juve, prodotte da Adidas, per venderle nel museo di Funchal dedicato a CR7.

La Pegaso è coinvolta in una battaglia legale con la Juventus, che aveva ottenuto dal tribunale civile il sequestro di migliaia di magliette gioco prodotte dall'azienda torinese, realizzate senza averne diritto.

Le magliette bianconere prodotte con il marchio Cr7 Museu, secondo la Pegaso, sono state fatte dopo un accordo con la società Mussara da 500.000 euro. La società gestita da Hugo ha però negato di aver autorizzato la produzione, quando è stata coinvolta dalla Pegaso nel contenzioso con la Juve. Da ciò nasce la querela per truffa aggravata ai danni di Hugo dos Santos Aveiro.

Inoltre, durante l'avvio della prima produzione di magliette, Mussara avrebbe fermato Pegaso su indicazione di Ronaldo, perché le magliette erano troppo simili a quelle della Juve. Quelle maglie già realizzate prima dello stop sarebbero state comprate per 4 euro l'una dalla Mussara per mandarle al macero, ma secondo Pegaso sarebbero invece state vendute a 40 euro nel museo del campione a Madeira. 

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