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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Juventus: il più grande spettacolo dopo il Big Bang

Da Agnelli a Lippi, da Boniperti a Del Piero, dal ricordo per le vittime del Heysel ai trofei vinti sul campo. Una serata tutta bianconera ricca di emozioni, musiche, balli e canti

Una cerimonia da Hollywood, una coreografia da Coppa del Mondo, luci, musica, emozioni, stelle, trofei, questo è molto altro è stata la cerimonia d'apertura dello stadio della Juventus. Uno stadio "pioneristico, che cambierà il modo di intendere il calcio, e non solo per la Juve ma per tutto il calcio italiano", così Andrea Agnelli ha presentato il nuovo impianto di proprietà della società bianconera. "Benvenuti a casa. Siamo decine di milioni nel mondo, milioni in Italia e centinaia di migliaia in città. Siamo gente che sa gioire, soffrire, stringere i denti, noi siamo la gente della Juve. Siamo gente che si riconosce, che sa accettare i risultati ottenuti su un campo verde come questo, con linee che non mentono perchè il campo dice sempre la verità", un discorso emozionante di un Andrea Agnelli con le lacrime agli occhi. "Un prato come questo - ha aggiunto il presidente bianconero - ci ha consacrato 29 volte campioni d'Italia, 2 volte campioni d'Europa e due volte campioni del mondo. Oggi si apre un nuovo capitolo di questa leggenda, che supera amarezze e gioie, che supera presidenti e calciatori. Una leggenda che ha scaldato cuori e generazioni, una leggenda che oggi entra in casa sua, la Juventus. Quando entreremo a casa nostra sapremo guardarci negli occhi e i nostri sguardi incroceranno i nostri ragazzi, che vogliono vincere perchè vincere è sempre stata una nostra abitudine", un discorso degno di un grande Presidente.

L'emozione più grande, forse, il suggestivo accostamento, a centrocampo, fra la Juventus del presente, Alessandro Del Piero, e quella del passato, Giampiero Boniperti. "Qui ho vinto il mondo - ha esordito Del Piero - e garantisco che la voglia di vincere è rimasta la stessa". "Sono qui dopo 67 anni a farvi gli auguri per altre grandi vittorie. Sono arrivato alla Juventus il 4 giugno 1946 e ricordo ancora adesso quel momento preciso. Ancora oggi penso che vincere non sia importante, ma sia l'unica cosa che conta", ha chiuso Boniperti.

Nuovo Stadio Juventus: la grande attesa

Toccanti l'omaggio a Gaetano Scirea e il ricordo delle 39 vittime dell'Heysel, con 39 palloncini bianchi liberati in aria, di Alessio Ferramosca e Riccardo Neri, i due ragazzi delle giovanili che hanno perso la vita cinque anni fa al centro sportivo di Vinovo. Quindi le immagini di Gianni e Umberto Agnelli, e la standing ovation del pubblico. "Mio nonno sarebbe orgogliosissimo questa sera" il pensiero di John Elkann, presidente di Fiat e di Exor, la controllante della società. Va quindi in scena la storia. Storia fatta di successi, i 29 scudetti orgogliosamente mostrati di fronte al presidente federale Abete. Sfilano le stelle del passato, ci sono perfino Luis Del Sol e il portiere Lucidio Sentimenti IV, oggi novantunenne. Storia fatta di simboli, come la panchina di corso Galileo Ferraris dove nel 1897 gli studenti del Liceo D'Azeglio fondarono la Juve, dando inizio al tutto, che plana dall'alto.

LIPPI - Presente tra gli altri anche il mister campione del mondo nel 2006: "L'emozione, i ricordi e la nostalgia ci sono sempre sei nella Juve. Lo stadio può veramente dare dei punti in più, il fatto di sentirsi a casa propria aiuta. Da avversario sono spesso stato in campi importanti e mi sentivo veramente in templi dove potevi scrivere la storia, attenzione quindi ad avversari forti, mentre i piccoli possono subire un certo timore reverenziale".  

CAPELLO - "Speriamo che da questa serata, da questo stadio, l'Italia, i politici capiscano di cosa abbiamo bisogno". Lo ha detto Fabio Capello, ai microfoni di Sky, che poi sugli scudetti contesi degli anni di Calciopoli commenta così: "Abbiamo fatto tutto quel che potevamo sul campo, e per quanto ci riguarda quei due scudetti li vincemmo sul campo"

BONIPERTI - "Ho letto quel messaggio per non sbagliare le date, - ricorda la leggenda juventina mentre leggeva il messaggio di benvenuto visibilmente emozionato - non era l'emozione perchè ne ho vissute talmente tante, questo è un grande piacere. Sono stato fuori una decina d'anni, poi un giorno l'Avvocato come nel suo costume ha alzato il telefono e mi ha detto "Boniperti, vai alla Juventus e adesso comandi tu".

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