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Promozione, l'amore del presidente Enea Benedetto per il suo Barcanova: "Qui tramandiamo la storia"

Tra passato e futuro il presidente si racconta alla vigilia della gara contro il Pianezza

Modello Barcanova. Modello Barca. Manca la cediglia, altrimenti per colori, storia e obiettivi si potrebbe paragonare il modello della storica società di Torino con quello del Barcellona. Cento anni di storia e costumi, che il suo presidente, Enea Benedetto, ex portiere barcanovino dei tempi di Giorgio Lovato ed Ercole Rabitti, porta avanti con orgoglio ed entusiasmo. Vulcanico e appassionato. Enea è il classico presidente capace di far innamorare i tifosi, senza illuderli. "Sognare sì, ma rimanendo coi piedi per terra", dice. E fa bene. Tante, troppe realtà del calcio piemontese sono crollate per aver fatto il passo più lungo della gamba. Per questo il progetto sostenibile del Barcanova è da sottolineare, a 360°. 

Concentrandoci sulla prima squadra, invece, le cose non stanno andando esattamente come ci si aspettava. Dopo un avvio da fattore S in Coppa e campionato, domani i rossoblù vanno a caccia della prima vittoria contro il Pianezza. Sarà una partita speciale per il "pres", in quanto il Pianezza è l'altra società in cui ha militato da calciatore. Una partita speciale sì, ma che deve portare punti. Dopo le ottime prestazioni contro Rivarolese e Valdruento, ma le 0 vittorie a referto, Enea Benedetto chiede un cambio di marcia. "Abbiamo preso gol sempre negli ultimi minuti, o comunque in pieno recupero - spiega - Abbiamo pagato un po' di ingenuità, dovuta ai tanti giovani, ma siamo tranquilli. Sappiamo che molte volte gira così. Dobbiamo essere solo consapevoli che prima o poi girerà in modo fortunoso per noi". "Sono soddisfatto del lavoro del mister - prosegue - Abbiamo un gruppo molto solido, che va avanti da 2-3 anni. Dobbiamo continuare a dare fiducia ai giovani. Li aspettiamo, ma sono fiducioso e soddisfatto del nostro lavoro. Se ci sarà da intervenire, anche alla luce di infortuni, lo faremo. Nessun problema". 

Giovani e storia. La nuova società è consapevole del peso della storia del Barcanova, ma tramandare filosofie e pensieri è l'obiettivo di Enea. Lui che è un ragazzo del Barcanova. Lui che, per i suoi ragazzi, è un fratello maggiore. "Cerco solamente di far passare i valori, non c'è un rapporto piramidale tra di noi. Direi più fraterno - spiega - Sappiamo l'importanza di questa maglia. Noi vogliamo ripartire e ricostruire lo spirito del Barcanova che fu. E' molto importante dare la giusta serenità ai ragazzi. Non dobbiamo caricarli di troppe aspettative. Loro rappresentano il Barcanova, noi dobbiamo aiutarli a crescere, anche se non è semplice. Una società centenaria ha una certa importanza. Sappiamo anche che dobbiamo rifondare molto. Siamo soddisfatti della nostra prima squadra. L'ossatura va avanti da diversi anni. Roeta e Migliardi sono due nostri senatori, ma, ripeto, non dobbiamo caricarli di troppe responsabilità".

Infine il presidente ha parlato di quello che sarebbe il suo sogno da grande. "Essere un punto di riferimento per il Piemonte. Ritornare a partecipare al SuperOscar e vincerlo con qualche categoria, mentre per la prima squadra mi piacerebbe togliermi qualche (grande) soddisfazione. Magari arrivare in Eccellenza o in Serie D. Però tutto questo dev'essere fatto in maniera sostenibile. Ho visto tanti arrivare in Eccellenza e poi fallire. Noi invece vogliamo solo fare la storia". 

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